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Perchè piantaPerchè
Piantar...la?
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Ognuno
ha in sé un nucleo degno di essere
riconosciuto e amato, il desiderio di
realizzare i propri sogni e le
potenzialità per farlo. Alcuni però,
specialmente i più giovani, non si
sentono ancora autosufficienti nel duro
mestiere di vivere e cercano aiuto. Ci
sono infatti quelli che vorrebbero
unificare le proprie esperienze in un
serio progetto di vita ma non sanno come
fare, e altri che vorrebbero trovare un
cammino di fede più responsabile e
aspettano di essere confermati nel loro
itinerario, a volte faticoso e incerto.
E poi ci sono coloro che addirittura
sembrano estranei a tutto questo e
cercano solo un luogo affettivo, un
punto di appoggio che conceda
identificazione a scapito dell’identità.
Naturalmente le tipologie sono molte di
più e maggiormente variegate, tuttavia
tutte hanno lo stesso punto in
comune: il desiderio di sentirsi a posto
nel posto giusto!
Ogni
uomo, infatti, desidera sentirsi amato,
realizzato e felice, e crede legittima
questa aspirazione. Sicuramente lo è,
com’è anche raggiungibile, purtroppo
però non è affatto scontata e gratuita,
perché indissolubilmente legata
alla fatica e alla responsabilità
personale nei confronti della vita e di
se stessi. Una responsabilità che si
traduce in impegno per rendere la
propria esistenza significativa, e nel
dover
avviare un processo di maturazione
continuo per diventare ciò che si è
chiamati ad essere.
Crescere
non è un obbligo si sa, e qualcuno non
si sente di intraprendere questo
percorso impegnativo e a volte doloroso,
così decide di restare bambino per
sempre, illudendosi in tal modo di
ovviare alla sofferenza, al rischio e
alla fatica di crescere. Può farlo,
ma con il tempo si sentirà
inadeguato a vivere, perché la vita avrà
preteso da lui risposte adeguate alla
sua età. Di fatto essa pone domande ed
esige risposte sempre conformi alla
maturità corrispondente all’età
raggiunta e non si accontenta
sicuramente del meno. Restare infantili
per paura di crescere non garantisce una
vita felice.
Sembra
scontato allora che dobbiamo imparare a
crescere, e a rimanere in stato di
crescita fino alla fine dei nostri
giorni. Un viaggio entusiasmante non
privo di rischi e di sofferenza, ma che
resta l’unico a garantirci autenticità.
Il “vorrei essere me stesso”, così caro
ai giovani di ogni tempo, è una
conquista, non il regalo della buona
sorte! Ma cosa significa crescere? Come
si fa… da dove si comincia?
È
quanto cercheremo di scoprire insieme
durante gli incontri di quest’anno
(2017-18) con la proposta del Cammino
“PIANTA…LA!” Per dire: Pianta qualcosa
di importante nella tua vita come il
“perchè” di essa e piantala di piangerti
addosso per ciò che ti manca, perché ciò
che hai è già sufficiente per crescere.
Sarà un percorso impegnativo è vero, ma
si può fare! D’altronde qualcuno disse:
“Quando
il gioco si fa duro,
solo i migliori si mettono a
giocare!”.
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