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Le nostre feste


Santa Caterina


La festa



 

Caterina

 
 
Michelangelo Merisi detto Il Caravaggio, S. Carterina d'Alessandria
Olio su tela 173 x 133 - 1597. Madrid collezione von Thyssen
 

La sua storia

 

La Santa Caterina più nota nella devozione dei fedeli è quella che la Chiesa celebra il 25 novembre: Santa Caterina di Alessandria d'Egitto, morta martire nel IV secolo nella famosa città egiziana.

Le fonti letterarie e monumentali che attestano la vita e il culto della Santa sono piuttosto tardive: partono dalla celebre Passio, la cui redazione greca risale ai sec. VI - VII. Ecco le vicende principali della Vita di Caterina.

Si svolgono ad Alessandria d'Egitto dove l'Imperatore Massenzio - di passaggio - celebra uno splendido sacrificio agli dèi, facendo uccidere 130 tori. Egli ordina che, dietro al suo esempio, tutti sacrifichino agli idoli: i ricchi un toro, i poveri un uccello.

Caterina, di stirpe regale e appena diciottenne, si reca al tempio per rincuorare i cristiani e incitarli alla resistenza. Giunta davanti all'Imperatore così lo apostrofa: "Perché vuoi perdere questa folla con il culto agli dèi? Impara a conoscere Dio, Creatore del mondo, ed il suo unico figlio Gesù Cristo che con la croce ha liberato l'umanità dall'inferno". Inoltre dichiara di essere disposta a sostenere la sua affermazione davanti a qualsiasi sapiente.

L'Imperatore comanda allora che, terminato il sacrificio dei tori, sia condotta a palazzo. Qui le propone di sacrificare agli dèi e al rifiuto della giovane, convoca cinquanta fra rètori e filosofi per confonderne la scienza. La Santa discute con i sapienti e li riduce al silenzio; ma non solo: li converte alla fede. Adirato e pieno di vergogna l'Imperatore manda a morte i filosofi, i quali vengono bruciati vivi sotto gli occhi di tutti.

Quando Caterina viene ricondotta a palazzo, l'Imperatore, dopo aver tentato invano di sedurla con offerte di matrimonio e di ricchezze, la fa rinchiudere in una prigione dove è visitata da Gesù e dagli angeli. Anche l'Imperatrice, colpita dalla sua bellezza e giovi­nezza, volle visitarla con l'ufficiale di corte Porfirio che si converte a sua volta.

L'imperatore, dopo nuovi rifiuti, segue il consiglio del prefetto Cusarsate e la fa sottoporre al martirio delle ruote uncinate. Ma per intervento divino, gli aculei si spuntano al con­tatto del corpo e le ruote si spezzano, davanti allo stupore e all'ammirazione di tutti i presenti che acclamano: "II Dio dei cristiani è vero!".

Sempre più accanito contro di lei, l'Imperatore la fa portare fuori città e Caterina, accompagnata in trionfo da tutto il popolo, prega per tutti, uomini e donne, ricchi e poveri, sani e malati mentre le viene mozzata la testa. Ed ecco gli angeli che scendono a prendere il suo corpo per trasportarlo sul monte Sinai, dove poi sorgerà un Monastero a lei dedicato. Secondo la tradizione questo Monastero si trova sul luogo dov'era il roveto ardente dal quale Dio parlò con Mosè. L'imperatrice S. Elena nel 342 fece costruire su questo luogo una cappella. L'attuale Monastero fu fondato in seguito dall'Imperatore Giustiniano tra il 548 e il 565 e, dopo il trasferimento delle reliquie di S. Caterina al tempo delle invasioni arabe (sec. VII), venne a Lei dedicato.

 
 

L' iconografia

 

Icona russa di Santa Caterina d'Alessandria

 

 

La considerano loro Santa protettrice: teologi, filosofi, avvocati; docenti, studenti, scolari; stampatori e oratori;  Università sotto il suo patronato sono: Parigi (Sorbonne), Pavia, Padova, Pisa, Siena e compatrona anche in quella di Bologna.

Molte corporazioni artigiane che hanno a che fare con la ruota. Prima di morire, Caterina implorò il Signore di accordare a tutti quelli che si fossero ricordati di lei pane e vino in quantità, la salute del corpo e l'immunità da ogni catastrofe naturale e ottenne che chiunque la invocasse nell'ora della morte ottenesse il perdono di tutti i peccati; perciò è la patrona degli ospedali e dei moribondi. Inoltre per aver sopportato il carcere, i prigionieri la invocano per ottenere la liberazione.

Il suo nome, Caterina o nella versione greca Aikatherine, significa in greco la sempre pura, per cui al momento della decapitazione uscì non già sangue, ma latte ed è per questo che viene invocata anche dalle puerpere e dalle balie. Per essere stata decapitata, viene invocata contro le emicranie.

Secondo una leggenda priva di riscontri storici, Caterina avrebbe ricevuto l'anello nuziale da Gesù Bambino e quindi come sposa di Cristo divenne la patrona delle ragazze da marito. È  patrona delle sartine, dette "caterinette" in suo onore.

 

 

 
   
 

 

     
 

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