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La Liturgia delle Ore      con Agostino  
   
Agostino ci parla dell'Amore
   
 
 
 

Sant'Agostino

Un canto a dieci corde

I Salmi della Liturgia delle Ore

a cura di Lucia Giacchella OSA

1997, Ed. Città Nuova

per ulteriori informazioni: progetto@masonteronellacitta.it

 
 

 

 

 

La Liturgia delle Ore

con Sant'Agostino

 

 

seconda settimana

 

 

I

Settimana del Salterio

II  Settimana del Salterio

III  Settimana del Salterio

IV  Settimana del Salterio

 


  

Domenica

Lodi

Secondi vespri

Lunedì

Lodi

Vespri

Martedì

Lodi

Vespri

Mercoledì

Lodi

Vespri

Giovedì

Lodi

Vespri

Venerdì

Lodi

Vespri

Sabato

Lodi

 


 

II SETTIMANA DEL SALTERIO      

DOMENICA - Primi vespri

 

Salmo 118, 105-112 - Elogio della legge divina

 

Lampada per i miei passi è la tua parola, *

luce sul mio cammino.

Ho giurato, e lo confermo, *

di custodire i tuoi precetti di giustizia.

 

Sono stanco di soffrire, Signore, *

dammi vita secondo la tua parola.

Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, *

insegnami i tuoi giudizi.

 

La mia vita è sempre in pericolo, *

ma non dimentico la tua legge.

Gli empi mi hanno teso i loro lacci, *

ma non ho deviato dai tuoi precetti.

 

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, *

sono essi la gioia del mio cuore.

Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,

in essi è la mia ricompensa per sempre


 

  1. Una lampada ai miei piedi è la tua parola e una luce ai miei sentieri. Ma che cosa sarà... la tua parola? Forse quel Verbo che era in princi­pio, Dio presso Dio, e per il quale tutte le cose furon create? No. Difatti quel Verbo è, sì luce ma non è lampada, in quanto la lampada non è il Creatore, ma una creatura che viene accesa attraverso una partecipazione della luce im­mutabile. Tale era Giovanni, a proposito del quale il Verbo Dio diceva: Egli era una lampada accesa e rilucente. E' vero che anche la lampada è un qualcosa di luminoso, ma, in confronto col Verbo del quale è detto: Il Verbo era Dio, Giovanni non era la luce ma fu inviato a rendere testimonianza alla luce. Il Verbo al contrario era la luce vera: non una luce illuminata dal di fuori, come lo è l'uomo, ma una luce che illumina ogni uomo (Esp. sul sal. 118, D 23, 1).

  2. I decreti della giu­stizia di Dio vengono osservati mediante la fede, per la quale si crede che dinanzi a Dio, giu­dice giusto, nessun'opera buona rimane infruttuosa e nessuna colpa rimane impunita. Siccome però per l'attaccamento a questa fede il corpo di Cristo ha dovuto sopportare molti e gravissimi mali, per questo si dice nel salmo: Sono stato umiliato fino all'estremo... E ciò a sottolineare l'atrocissima persecuzione che la Chiesa ha subìta per aver giurato e stabilito d'osservare i decreti della giustizia di Dio. Siccome però una tal fede non doveva venir meno, nonostante la profonda umiliazione, per questo prosegue: Signore, dammi vita secondo la tua parola, cioè secondo la tua pro­messa. E' infatti l'annunzio delle promesse divine che co­stituisce una lampada ai piedi e una luce al sentiero (Esp. sul sal. 118, D 23, 3)

ORAZIONE SALMICA 

Signore, Dio di verità rendi attenti i nostri cuori

alla tua parola, luce per i nostri passi;

conferma il nostro cammino

nell'amore e nell’osservanza della tua legge.

Amen.

 

 

Salmo 15 - Voce di Cristo al Padre

 

Proteggimi, o Dio: *

in te mi rifugio.

Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore, *

senza di te non ho alcun bene”.

                                                                           

Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, *

è tutto il mio amore.

 

Si affrettino altri a costruire idoli: t

io non spanderò le loro libazioni di sangue, *

né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.

 

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: *

nelle tue mani è la mia vita.

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, *

la mia eredità è magnifica.

 

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; *

anche di notte il mio cuore mi istruisce.

Io pongo sempre innanzi a me il Signore, *

sta alla mia destra, non posso vacillare.

 

Di questo gioisce il mio cuore, t esulta la mia anima; *

anche il mio corpo riposa al sicuro,

 

perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, *

né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.

 

Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena nella tua presenza, *

dolcezza senza fine alla tua destra.

  1. Il Signore è la porzione della mia eredità e della mia coppa. Possederanno infatti con me in eredità il Signore stesso. Scelgano altri per sé porzioni terrene e temporali e ne fruiscano; la porzione dei santi è il Signore eterno. Bevano altri le mortali voluttà: la porzione della mia coppa è il Signore. Nel dire mia mi unisco alla Chiesa: perché ove è il Capo ivi è il corpo (Esp. sul sal 15, 5).

  2. Custodiscimi, o Signore, perché in te ho sperato; ho detto al Signore: il mio Dio sei tu...Non permetterai che si corrompa quel corpo santificato, per cui mezzo anche altri dovranno essere santificati. Mi hai fatto conoscere le vie della vita: hai reso note attraverso me le vie dell'umiltà, affinché gli uomini ritornassero a quella vita, donde erano caduti a causa della superbia; e poiché io sono in essi, a me le hai fatte conoscere.

    Mi colmerai di letizia con il tuo volto: li ricolmerai di letizia, in modo che non cerchino altro quando avranno visto te faccia a faccia; e poiché io sono in essi, me ricolmerai. Delizia è nella tua destra in eterno: delizia è nel favore e nella protezione che tu ci dai nel viaggio di questa vita, nel guidarci fino al ter­mine della gloria della tua presenza (Esp. sul sal. 15, 10).

     

ORAZIONE SALMICA 

Padre, Signore della luce e della vita,

tu non hai permesso

che il tuo Figlio conoscesse

la corruzione del sepolcro,

fa' che non distogliamo mai gli occhi del nostro cuore da lui che tutto sostiene con la sua parola.

Amen.

 

 

Cantico Fil. 2, 6-11 - Cristo, Servo Sofferente

 

    

Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, *

non considerò un tesoro geloso

la sua uguaglianza con Dio;

 

ma spogliò se, stesso,

assumendo la condizione di servo *

e divenendo simile agli uomini;

 

apparso in forma umana, umiliò se stesso 

facendosi obbediente fino alla morte *

e alla morte di croce.

 

Per questo Dio l'ha esaltato *

e gli ha dato il nome

che è al di sopra di ogni altro nome;

 

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi *

nei cieli, sulla terra e sotto terra;

 

e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, *

a gloria di Dio Padre.

 

  1. Cosa aveva assunto da te il Signore? La carne. Cos’era invece lui che venne ad incarnarsi? Il Verbo di Dio, esistente prima di tutte le cose e per opera del quale tutte le cose furono create. Per assumere qualcosa di tuo, il Verbo si fece carne ed abitò fra noi... Prese del tuo e l’offrì per te... Egli, nostro sacerdote, prese del nostro e l’offrì per noi: prese la nostra carne e in questa carne divenne vittima, olocausto, sacrificio. Nella passione divenne nostro sacrificio, nella risurrezione portò a vita nuova ciò che era stato ucciso e lo presentò a Dio come una tua primizia (Esp. sul sal. 129, 7).

  2. Parola di Dio è il Verbo di Dio, e Verbo di Dio è Cristo. Ora questo Verbo non risuona un istante e poi passa; al contrario rimane sempre e immutabilmente Verbo: quel Verbo mediante il quale tutte le cose sono state create... E’ vero che Cristo nella natura divina nella quale è uguale al Padre, è allo stesso modo del Padre, invisibile all’occhio umano. Difatti, se sfugge all’occhio carnale la sapienza dell’uomo, potrà quello stesso occhio carnale vedere la potenza, la sapienza di Dio? A suo tempo, però, il Signore avrebbe assunto la carne e sarebbe apparso visibile anche agli occhi del corpo al fine di guarire e portare a salute l’interno dell’uomo, cioè l’anima, cosa che esigeva appunto la manifestazione esterna (Esp. sul sal. 138, 8).

 

DOMENICA - Lodi

 

Salmo 117 - Voce di Cristo che risorge.

 

Celebrate il Signore perché è buono, *

eterna è la sua misericordia.

 

Dica Israele che egli è buono: *

eterna è la sua misericordia.

 

Lo dica la casa di Aronne: *

eterna è la sua misericordia.

 

Lo dica chi teme Dio: *

eterna è la sua misericordia.

 

Nell'angoscia ho gridato al Signore, *

mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.

 

Il Signore è con me, non ho timore; *

che cosa può farmi l'uomo?

 

Il Signore è con me, è mio aiuto, *

sfiderò i miei nemici.

 

E’ meglio rifugiarsi nel Signore *

 che confidare nell'uomo.

E’ meglio rifugiarsi nel Signore *

che confidare nei potenti.

 

Tutti i popoli mi hanno circondato, *

ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, *

ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

 

Mi hanno circondato come api,

come fuoco che divampa tra le spine, *

 ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

 

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, *

ma il Signore è stato mio aiuto.

Mia forza e mio canto è il Signore, *

egli è stato la mia salvezza.

 

Grida di giubilo e di vittoria, *

nelle tende dei giusti:

 

la destra del Signore ha fatto meraviglie, 

la destra del Signore si è alzata, *

la destra del Signore ha fatto meraviglie.

 

Non morirò resterò in vita *

e annunzierò le opere del Signore.

Il Signore mi ha provato duramente, *

ma non mi ha consegnato alla morte.

 

Apritemi le porte della giustizia: *

entrerò a rendere grazie al Signore.

E’ questa la porta del Signore, *

per essa entrano i giusti.

 

Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, *

perché sei stato la mia salvezza.

 

La pietra scartata dai costruttori *

è divenuta testata d'angolo;

ecco l'opera del Signore: *

una meraviglia ai nostri occhi.

 

Questo è il giorno fatto dal Signore: *

rallegriamoci ed esultiamo in esso.

 

Dona, Signore, la tua salvezza, *

dona, Signore, la tua vittoria!

 

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. *

Vi benediciamo dalla casa del Signore;

 

Dio, il Signore è nostra luce.

Ordinate il corteo con rami frondosi *

fino ai lati dell'altare.

 

Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, *

sei il mio Dio e ti esalto.

 

Celebrate il Signore, perché è buono: *

eterna è la sua misericordia.

 

  1. Dica la casa d'Israele che egli è buono, che in eterno è la sua misericordia. Dica la casa di Aronne che egli è buono, che in eterno è la sua misericordia. Dicano ora tutti  quelli che temono il Signore che in eterno è la sua misericordia. Riconoscete, penso o carissimi, chi sia la casa d'Israele e chi sia la casa di Aronne e come tutte due ap­partengano alla categoria di coloro che te­mono il Signore... E' la fa­miglia alla quale ci rallegriamo di appar­tenere noi tutti, per grazia di colui che è buono e la cui misericordia dura in eterno... Agli Israeliti convertiti a Cristo, fra cui emergono gli Apostoli nostri padri nella fede, e alla loro dignità incomparabile di uomini perfetti a cui han prestato obbedienza i piccoli, s'è aggiunta la moltitudine di pagani e tutti insieme, divenuti in Cristo un'unica realtà, divenuti un unico gregge sotto un solo pastore, divenuti un solo corpo sotto l'unico Capo e for­manti, per così dire, un solo e identico uomo, pos­siamo dire: Nella tribolazione ho invocato il Signore e mi ha esaudito con am­piezza (Esp. sul sal. 117, 3)

  2. Noi conosciamo chi sia la pietra angolare. Essa è Cristo. Ora egli non potrebbe essere angolo se non cementasse in sé due pareti, che raggiungono l'angolo provenendo da direzione opposta ma nell'angolo escludono ogni opposizione. I circoncisi provenivano da una direzione, gli incirconcisi da un'altra; ma in Cristo i due popoli hanno fatto la pace, ed egli è divenuto quella pietra di cui dice la Scrittura: La pietra che i costruttori avevano scartata, ecco che è divenuta pietra angolare. Riferiamo ogni cosa a Cristo, se vogliamo restare nella via di un'esatta interpretazione. Se non vogliamo che la nostra mente costituisca solo un ammasso di macerie non allontaniamoci dalla pietra angolare. Qualunque dubbio sorga nell'anima umana all'ascolto delle divine Scritture, non ci si deve allontanare da Cristo. Quando in quelle parole avrà scoperto il Cristo, allora ritenga di averle comprese, ma, finché non sia arrivata a scoprirvi il Cristo, non si ritenga sicura di averle comprese (Esp. sui sal. 94, 8 - 96, 2).

 

ORAZIONE SALMICA

Noi ti lodiamo Signore Padre Santo

che hai risuscitato dai morti  il tuo Figlio Gesù,

e lo hai reso pietra angolare

per la costruzione della tua Chiesa;

fa’ che splenda nel mondo

come sacramento della tua presenza

in mezzo agli uomini.

Amen.

 

  Cantico Dn. 3, 52-57  - Lode dalle creature

 

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi t

e siedi sui cherubini, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, *

lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

 

  1. Quanto è potente Dio che ha creato la terra! Quanto è potente Dio, che ha riempito le terre di cose buone, che ha dato a ciascuno degli animali una vita sua propria, che ha immesso nelle profondità della terra semi così svariati da produrre tutta questa diversità di arbusti, tutta questa magnificenza di piante! Quanto è potente Dio! Quanto è grande! Tu interroghi la creatura ed essa ti risponde, ed alla risposta, come da una confessione fatta dalla creatura, tu, santo di Dio, prendi lo spunto per benedire Dio e annunziare la sua potenza (Esp. sul sal. 144, 14).

  2. Se amerai le cose più del Creatore, non giungerai al possesso di lui. E allora, cosa ti gioverebbe possedere l’abbondanza delle opere, se fossi privo dell’artefice? Ama quindi anche le opere, si capisce, ma più delle opere ama lui e ama le opere in ordine a lui. Proclama la sua potenza, parla dello splendore e della gloria della sua santità, racconta le sue gesta mirabili, predica il vigore dei suoi interventi terribili. Egli è infatti  amabile e insieme terribile (Esp. sul sal. 103, 1).

 

 

Salmo 150 - Tutto ciò che risuona, risuoni Dio

 

Lodate il Signore nel suo santuario, *

lodatelo nel firmamento della sua potenza.

Lodatelo per i suoi prodigi, *

lodatelo per la sua Immensa grandezza.

 

Lodatelo con squilli di tromba, *

lodatelo con arpa e cetra;

lodatelo con timpani e danze, *

lodatelo sulle corde e sui flauti.

 

Lodatelo con cembali sonori,

lodatelo con cembali squillanti; *

ogni vivente dia lode al Signore.

 

  1. Lodate il Signore nei suoi santi. Certo in co­loro che ha glorificato. Lodatelo nel consolidamento del suo vigore. Lodatelo nelle sue potenze. Lodatelo secondo la moltitudine della sua grandezza. Tutto questo sono i suoi santi, come dice l'Apostolo: Affinché noi siamo giustizia di Dio in lui. Se sono la giustizia di Dio, giustizia che egli ha in loro operata, perché non dovrebbero essere anche la forza di Dio? quella forza che egli ha in essi esercitato risuscitandoli dai morti? In realtà, la forza o potenza di Dio si segnala in maniera superlativa nella risurrezione di Cristo, come nella sua passione era apparsa la de­bolezza (Esp. sul sal. 150, 4).

  2. Lodate il Signore nei suoi santi; ma a chi dice queste parole se non ai santi stessi? e in chi lo loderanno come Dio se non in se stessi? Dice: Voi dunque, o santi di Dio, siete il suo vigore, ma perché egli l'ha prodotto in voi; voi siete i suoi poteri sovrani e l'abbondanza della sua grandezza, perché ciò egli ha operato e mostrato in voi. Voi siete la tromba, il salterio, la cetra, il timpano, il coro, le corde e l'organo, e i cembali del giubilo che emettono suoni, che cioè suonano armoniosamente. Voi siete tutte queste cose. Non si pensi, ascoltando il salmo, a cose di scarso valore, né a cose transitorie, né a oggetti teatrali. E siccome aver sentimenti carnali è causa di morte, ogni spirito lodi il Signore (Esp. sul sal. 150, 8).

     

 

ORAZIONE SALMICA

A te la lode, Signore

a te la gloria da tutto il creato;

tutto ciò che vive proclama

la tua immensa potenza e il tuo amore.

Amen.

 

DOMENICA - Secondi vespri

 

Salmo 109,1.5.7 - Il Messia Re e Sacerdote

 

Oracolo del Signore al mio Signore: *

“Siedi alla mia destra,

finché io ponga i tuoi nemici*

a sgabello dei tuoi piedi”.

 

Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: *

“Domina in mezzo ai tuoi nemici.

 

A te il principato nel giorno della tua potenza *

tra santi splendori;

dal seno dell'aurora, *

come rugiada, io ti ho generato”.

 

Il Signore ha giurato e non si pente: *

“Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek”.

 

Il Signore è alla tua destra, *

annienterà i re nel giorno della sua ira.

Lungo il cammino si disseta al torrente *

e solleva alta la testa.

 

  1. Per ottenere perdono dal Signore si compie la propiziazione con qualche sacrificio. Esiste dunque, mandato dal Signore Dio, un misterioso nostro sacerdote. Egli prese da noi la vittima da offrire al Signore, prese ciò che noi abbiamo chiamato le sante primizie della carne dal seno della Vergine... Tu sacerdote, tu vittima, tu sacrificatore, tu sacrificio. Egli è il sacerdote che ora è entrato al di là del velo e, solo  fra tutti coloro che hanno portato la carne, intercede per noi (Esp. sul sal. 64, 6)

  2. E’ certo che abbiamo un sacerdote. Lo abbiamo nel cielo, dove interpella il Padre a nostro favore. Egli entrò nel santo del santi, al di là del velo, dove il pontefice simbolo non entrava se non una volta all’anno: come, del resto, anche il Signore nell’intero arco della sua vita, fu immolato soltanto una volta. Sacerdote e insieme vittima, egli offrì se stesso ed entrò una sola volta nel santo de santi e allora egli più non muore né la morte ha alcun potere su di lui. Siamone certi: abbiamo un sacerdote. Pertanto dobbiamo offrire la nostra vittima (Esp. sul sal. 130, 4).

 

 

Salmo 113 B - Liberazione del popolo d'Israele dall'Egitto e condanna dell'idolatria

 

Non a noi, Signore, non a noi,

ma al tuo nome da' gloria, *

per la tua fedeltà, per la tua grazia.

 

Perché i popoli dovrebbero dire  *

“Dov'è il loro Dio?”.

Il nostro Dio è nei cieli, *

egli opera tutto ciò che vuole.

 

Gli idoli delle genti sono argento e oro, *

opera delle mani dell'uomo.

Hanno bocca e non parlano, *

hanno occhi e non vedono.

                                                                       

Hanno orecchi e non odono, *

hanno narici e non odorano.

 

Hanno mani e non palpano,

hanno piedi e non camminano; *

dalla gola non emettono suoni.

 

Sia come loro chi li fabbrica *

e chiunque in essi confida.

 

Israele confida nel Signore: *

egli è loro aiuto e loro scudo.

 

Confida nel Signore la casa di Aronne: *

egli è loro aiuto e loro scudo.

 

Confida nel Signore, chiunque lo teme: *

egli è loro aiuto e loro scudo.

 

Il Signore si ricorda di noi, ci benedice: 

benedice la casa d'Israele, *

benedice la casa di Aronne.

 

Il Signore benedice quelli che lo temono, *

benedice i piccoli e i grandi.

 

Vi renda fecondi il Signore, *

voi e i vostri figli.

 

Siate benedetti dal Signore *

che ha fatto cielo e terra.

 

I cieli sono i cieli del Signore, *

ma ha dato la terra ai figli dell'uomo.

 

Non i morti lodano il Signore, *

né quanti scendono nella tomba.

Ma noi, i viventi, benediciamo il Signore *

ora e per sempre.

 

  1. Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria. Per la tua misericordia e la tua verità. Notate come questi due attributi divini, misericordia e verità, si trovino spesso abbinati nelle Sacre Scritture... Si manifesteranno la misericordia e la verità di Dio, quando nel cielo apparirà il segno del Figlio dell’uomo e tutte le tribù della terra pian­geranno...Il nostro Dio è in alto nel cielo. Non nel cielo dove il pagano contempla il sole e la luna, opere di Dio che egli venera, ma in alto nel cielo, cioè al di sopra di tutti i corpi celesti e terrestri... Egli rimane nella sua eternità e, restando in que­sta sua eternità, egli eseguì nel cielo e sulla terra le opere che volle... Pertanto le creature dove Dio dimora è lui che le contiene in quanto sono bisognose di lui (Esp. sul sal. 113, D 1, 13-14).

  2. Che mai abbiano a dire le genti: Dov'è il loro Dio?... Noi che non possiamo presentare il nostro Dio alla vista dei nostri occhi carnali (il nostro Dio avreste dovuto conoscerlo attraverso le sue opere!), tuttavia non lasciatevi sedurre dalle vostre vanità né gloriatevi perché potete mostrarci a dito le divinità che voi adorate... Cosa infatti ci mostrate se non oro e argento?... Noi veneriamo un Dio invisibile che sfugge ad ogni occhio corporeo e si  fa conoscere solo al cuore estremamente puro di pochi privilegiati (Esp. sul sal.113, D 2, 1).

 

ORAZIONE SALMICA 

Benedici il popolo Signore che in te confida;

abbandonàti i falsi idoli unico vero Dio,

rivolge il suo cuore a te,

invocando la tua misericor­dia.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 19,1-7 - Cantico dei salvati

 

Alleluia.

Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; *

veri e giusti sono i suoi giudizi.

                                                                       

Alleluia.

Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi, *

voi che lo temete, piccoli e grandi.

 

Alleluia.

Ha preso possesso del suo regno il Signore, *

il nostro Dio, l'Onnipotente.

 

Alleluia.

Rallegriamoci ed esultiamo, *

rendiamo a lui gloria.

 

Alleluia.

Sono giunte le nozze dell'Agnello; *

la sua sposa è pronta.

 

  1. Quando ti trovi nella casa del Signore, occorre che tu confessi. Quando allora non ci sarà più la confessione dei peccati? Nella pace di Dio, quando gli uomini saranno uguali agli angeli. Ma notate le mie parole! Ho detto che lassù non ci sarà la confessione dei peccati, non che lassù non ci sarà alcuna sorta di confessione. Ci sarà infatti la confessione nel senso di lode. Per sempre dovrai confessare che lui è il tuo Dio e tu la sua creatura; che lui è tuo protettore e tu suo protetto (Esp. sul sal. 99, 16)

  2. L’alleluia è lode a Dio. Nella presente caducità della natura mortale, in questo spazio di quaranta giorni di quaggiù, come prima della resurrezione, sospiriamo pregando per disporci alla lode propria di allora. Questo è il tempo di lasciarci portare dal desiderio, allora sarà il tempo di acquietarci nel possedere con amore e nel godere (Disc. 125, 9).

 

 

 

LUNEDI' - Lodi

 

Salmo 41 - Anelito dell'anima fedele alla chiara visione di Dio

 

Come la cerva anela ai corsi d'acqua, *

così l'anima mia anela a te, o Dio.

L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: *

quando verrò e vedrò il volto di Dio?

 

Le lacrime sono mio pane giorno e notte, *

mentre mi dicono sempre:

“Dov'è il tuo Dio?”.

 

Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge:

attraverso la folla avanzavo tra i primi *

fino alla casa di Dio,

 

in mezzo ai canti di gioia *

di una moltitudine in festa.

 

Perché ti rattristi, anima mia, *

perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, *

lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

 

In me si abbatte l'anima mia;

perciò di te mi ricordo *

dal paese del Giordano e dell'Ermon,

dal monte Mizar.

 

Un abisso chiama l'abisso

al fragore delle tue cascate; *

tutti i tuoi flutti e le tue onde

sopra di me sono passati.

 

Di giorno il Signore mi dona la sua grazia,

di notte per lui innalzo il mio canto  *

la mia preghiera al Dio vivente.

 

Dirò a Dio, mia difesa:

“Perché mi hai dimenticato? *

Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?”.

 

Per l'insulto dei miei avversari

sono infrante le mie ossa; *

essi dicono a me tutto il giorno:

“Dov'è il tuo Dio?”.

 

Perché ti rattristi, anima mia, *

perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, *

lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

 

  1. Questo salmo inizia con un santo desiderio, e colui che canta dice: Come il cervo anela alle fonti dell'acqua, così l'anima mia anela a te, Dio.Chi dice queste cose? Se lo vogliamo siamo noi. E che cosa cerchi al di fuori di quello che sei, quando è in tuo potere essere ciò che cerchi? Tuttavia non è un uomo solo che parla, ma un solo corpo: il Corpo di Cristo che è la Chiesa... Orsù fratelli, fate vostra la mia avidità, parte­cipate con me a questo desiderio; amiamo insieme, in­sieme bruciamo per questa sete, insieme corriamo alla fonte di ogni conoscenza... Egli stesso è la fonte... Se è fonte... è anche intelligenza che sazia l'anima avida di sapere; e chiunque capisce è illuminato da una certa luce non corporale, non carnale, non esteriore, ma interiore. (Esp. sul sal. 41, 1. 2).

  2. Tu corri alla fonte, desidera le fonti delle acque. Presso Dio c'è la fonte della vita, una fonte inesauribile, nella luce di lui c'è una luce che non si oscurerà mai. Desidera questa luce, questa fonte; una luce che i tuoi occhi non hanno mai conosciuto... La mia anima ha sete del Dio vivente. Di che ha sete? Quando verrò e comparirò alla presenza di Dio? E' di questo che ho sete: di venire e di apparire. Ho sete nel cammino, ho sete nella corsa; sarò saziato quando arriverò (Esp. sul sal. 41, 2. 5).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, Dio vivente, fonte della luce e della vita,

a te corriamo anelanti  come cervi

desiderosi di placare  in te la nostra ardente sete;

dal luogo della tua dimora ascolta la preghiera

che l'uomo innalza a te dall'abisso del suo cuore.

Amen.

 

 

Cantico Sir. 36, 1-5. 10-13 - Preghiera per il popolo santo di Dio

 

Abbi pietà di noi,

Signore Dio dell'universo e guarda, *

infondi il tuo timore su tutte le nazioni.

 

Alza la tua mano sulle nazioni straniere, *

perché vedano la tua potenza.

 

Come ai loro occhi ti sei mostrato santo

in mezzo a noi, *

così ai nostri occhi mostrati grande fra di loro.

 

Ti riconoscano, come noi abbiamo riconosciuto *

che non c'è un Dio fuori dite, Signore.

 

Rinnova i segni e compi altri prodigi, *

glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.

 

Raduna tutte le tribù di Giacobbe, *

rendi loro il possesso come era al principio.

 

Abbi pietà, Signore,

del popolo chiamato con il tuo nome, *

di Israele che hai trattato come un primogenito.

 

Abbi pietà della città tua santa, *

di Gerusalemme tua dimora.

 

Riempi Sion del tuo splendore, *

il tuo popolo della tua gloria.

 

  1. Rappresentiamoci interiormente questi nostri fratelli ormai trionfanti, come se anche noi fossimo insieme con loro... Persuasi di essere degli scampati ripensiamo ai mali da cui siamo stati liberati: agli scandali, alle prove della vita, alle persecuzioni di tanti pagani, alle insidie di tanti eretici, alle suggestioni diaboliche, alle guerre che ci muovono le nostre passioni (Esp. sul sal. 123, 4 passim.

  2. Le genti pagane ormai appartengono all'ulivo: non debbono più chiamarsi "le genti" ma l'unico popolo in Cristo, il popolo di Giacobbe, il popolo d'Israele... Noi apparteniamo a Giacobbe, e, siccome apparteniamo a Isacco, apparteniamo anche ad Abramo. Difatti discendenza di Abramo è Cristo... Se una sola è la discendenza, se uno è Giacobbe, uno Israele, anche le genti sono uno in Cristo... Tutti siamo Israele, tanto voi che siete qui e formate le membra di Cristo quanto coloro che sono altrove, e così tutte le genti ovunque sparse, ma sempre dentro... Lassù nella pace di Gerusalemme saremo uno in colui che è uno e saremo orientati all'Uno. Né più saremo molti dispersi qua e là (Esp. sul sal. 147, 28).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Dio dell'universo guarda noi tuo popolo

liberato dalla schiavitù del male;

opera in tutte le genti le stesse meraviglie

che hai compiuto in noi, perché ti riconoscano

come l'unico Dio, Signore del cielo e della terra.

Amen

 

 

Salmo 18 - Incarnazione di Cristo ed elogio della legge nuova

 

I cieli narrano la gloria di Dio, *

e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.

Il giorno al giorno ne affida il messaggio *

e la notte alla notte ne trasmette notizia.

 

Non è linguaggio e non sono parole, *

di cui non si oda il suono.

 

Per tutta la terra si diffonde la loro voce *

e ai confini del mondo la loro parola.

 

Là pose una tenda per il sole t

che esce come sposo dalla stanza nuziale *

esulta come prode che percorre la via.

 

Egli sorge da un estremo del cielo t

e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: *

nulla si sottrae al suo calore.

 

  1. I cieli narrano la gloria di Dio: i giusti Evangelisti, nei quali Dio abita come nei cieli, raccontano la gloria del Signore nostro Gesù Cristo o la gloria con la quale il Figlio ha glorifi­cato il Padre sulla terra...Il giorno passa la parola al giorno: lo Spirito rivela agli uomini spirituali la pienezza dell'immutabile Sapienza di Dio, e cioè che il Verbo era nel principio Dio presso Dio. E la notte alla notte annunzia la scienza: la mortalità della carne, suggerendo la fede, annunzia la scienza futura a quegli uomini carnali che si trovano lontani... Ed egli stesso come sposo che esce dal suo talamo: egli stesso cioè esce dal seno verginale in cui Dio si è unito alla natura umana, come uno sposo alla sposa. E' balzato esultante come un gigante per correre la via. E' balzato esultante come il più forte di tutti, che per la sua incom­parabile forza vince ogni altro uomo, non per fermarsi lungo la via ma per correrla. Non si è infatti fermato sulla via dei peccatori (Esp. sul sal. 18, I, 2. 3. 6).

  2. Dio ha fatto ogni cosa per mezzo del Verbo. Infatti, anche se si narrano diverse opere di Dio, tra le quali fece l'uomo a sua immagine, nondimeno tutte furon fatte per mezzo di lui e senza di lui niente è stato fatto. E per quanto concerne le mani di Dio è detto anche a proposito dei cieli: e opere delle tue mani sono i cieli... Egli è ovunque tutto intero e da nessun luogo circoscritto. Perciò quel che ha fatto con il Verbo lo ha fatto con la Sapienza, e quello che ha fatto con le mani lo ha fatto con la potenza. Ma Cristo è Potenza di Dio e Sapienza di Dio. Dunque ogni cosa è stata fatta per mezzo di lui e senza di lui niente è stato fatto (Esp. sul sal. 18, 3).

 

ORAZIONE SALMICA 

Dio, che per rivelare al mondo la salvezza

hai mandato il tuo unico Figlio,

come sposo che esce dal talamo nuziale,

fa' che nulla si sottragga al calore del tuo Spirito

attraverso il quale santifichi e conservi

tutto ciò che hai creato.

Amen

 

 

 

LUNEDI' -  Vespri

 

Salmo 44,2-18 - Lode di Cristo e della chiesa sua Sposa

 

Effonde il mio cuore liete parole,

io canto al re il mio poema. *

La mia lingua è stilo di scriba veloce.

 

Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,

sulle tue labbra è diffusa la grazia, *

ti ha benedetto Dio per sempre.

 

Cingi, prode, la spada al tuo fianco,

nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte, *

avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.

 

La tua destra ti mostri prodigi:

le tue frecce acute

colpiscono al cuore i tuoi nemici; *

sotto di te cadono i popoli.

 

Il tuo trono, Dio, dura per sempre; *

è scettro giusto lo scettro del tuo regno.

 

Ami la giustizia e l'empietà detesti:

Dio, il tuo Dio ti ha consacrato *

con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.

 

Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia, *

dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.

Figlie di re stanno tra le tue predilette; *

alla tua destra la regina in ori di Ofir.

 

Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio, *

dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;

al re piacerà la tua bellezza. *

Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.

 

Da Tiro vengono portando doni, *

I più ricchi del popolo cercano il tuo volto.

 

La figlia del re è tutta splendore, *

gemme e tessuto d'oro è il suo vestito.

 

È presentata al re in preziosi ricami; *

con lei le vergini compagne a te sono condotte;

guidate in gioia ed esultanza, *

entrano insieme nel palazzo regale.

 

Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; *

li farai capi di tutta la terra.

 

Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, *

e i popoli ti loderanno

in eterno, per sempre.

 

  1.  E' il cantico nuziale dello sposo e della sposa, del re e del popolo, del Salvatore e di coloro che debbono essere salvati... Rallegriamoci alle nozze e saremo insieme a coloro che compiono le nozze, che sono invitati alle nozze; e gli stessi invitati sono la sposa. Infatti la sposa è la Chiesa, lo sposo Cristo... E' unione nuziale quella tra il Verbo e la carne: il talamo di questa unione è il seno della Vergine. Infatti la carne stessa si è unita al Verbo... La Chiesa è tratta dal genere umano, affinché il capo della Chiesa sia la carne stessa unita al Verbo e gli altri cre­denti siano le membra di quel capo. Vuoi vedere infatti chi verrà alle nozze? In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Si rallegri la sposa amata da Dio. Quando amata? Quando era ancora de­forme... Deforme è amata, affinché non resti deforme. Non è amata infatti perché deforme, in quanto non è la deformità che è amata; se fosse amata, verrebbe conservata; ha elimi­nata la deformità e ha creato la bellezza (Esp. sul sal. 44, 1. 3).

  2. Bello al di sopra dei figli degli uomini... Perché non anche al di so­pra degli angeli? Perché ha preferito dire: Al di sopra dei figli degli uomini, se non perché è uomo?... Anche come uomo è al di sopra dei figli degli uomini; anche tra i figli degli uomini è al di sopra del figli degli uomini; anche come uno dei figli degli uomini, è al di sopra dei figli degli uomini...

    Diffusa è la grazia sulle tue labbra. E' venuto a noi con la parola della grazia, con il bacio della grazia. Che cosa è più dolce di questa grazia? A chi spetta questa grazia? Ai beati le cui ingiustizie sono rimesse e i cui peccati sono celati... Ha rimesso i tuoi debiti e ha pagato ciò che non doveva. Grande grazia. Questa è la grazia di Dio diffusa sulle labbra. Ti ha fatto, e gratis ti ha fatto. Non aveva alcun dovere verso nessuno prima di creare. Ti eri perduto, ti ha cercato; e dopo averti trovato ti ha richiamato. Non ha imputato le cose passate, ha promesso quelle future. Veramente dif­fusa è la grazia sulle sue labbra (Esp. sul. sal. 44, 7).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Gesù Cristo, Verbo del Padre,

che esci dal seno della Trinità

per unirti alla tua sposa, la Chiesa;

rivestila della tua bellezza e santità,

perché sia nel mondo

viva testimonianza del tuo amore per gli uomini.

Amen.

 

 

Cantico Ef. 1, 3-10 - Dio Salvatore

 

Benedetto sia Dio,

Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *

che ci ha benedetti

con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

 

In lui ci ha scelti *

prima della creazione del mondo,

per trovarci, al suo cospetto, *

santi e immacolati nell'amore.

 

Ci ha predestinati *

a essere suoi figli adottivi

per opera di Gesù Cristo, *

secondo il beneplacito del suo volere,

 

a lode e gloria della sua grazia, *

che ci ha dato nel suo Figlio diletto.

 

In lui abbiamo la redenzione

mediante il suo sangue, *

la remissione dei peccati

secondo la ricchezza della sua grazia.

 

Dio l'ha abbondantemente riversata su di noi

con ogni sapienza e intelligenza *

poiché egli ci ha fatto conoscere

il mistero del suo volere,

 

il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose, *

quelle del cielo come quelle della terra.

 

Nella sua benevolenza lo aveva in lui prestabilito *

per realizzarlo nella pienezza dei tempi.
 

 

  1. Cristo è risorto e volato in alto e, unico, intercede per noi in cielo. A questo intercessore così grande rivolgiamo le nostre preci; egli insieme al Padre concede quel che al Padre chiede, perché è insieme mediatore e Creatore; come mediatore chiede, come Creatore concede; come mediatore fatto nel mondo, come Creatore per mezzo di lui è stato fatto il mondo. Perciò col più fedele e fiducioso affetto vegliamo per lui con sobrietà; a lui affidiamo l’orazione che ci ha insegnato lui stesso, affinché quel che ha comandato di fare, col suo aiuto lo facciamo e quel che ha promesso di dare, per suo  dono lo otteniamo (Disc. 223/F, 3).

  2. Una volta per sempre entrò nel santo dei santi, quello vero, non quello figurato, al di sopra della volta celeste l’unico sacerdote nostro quando è risorto dai morti, il Signore Gesù Cristo, offrendo se stesso per noi. E’ entrato e rimane lì... Questo sommo sacerdote, che ha offerto se stesso in olocausto per noi, presenta le nostre preghiere. Egli è colui che ci conduce, interponendo se stesso non per sbarrarci il passo, ma per farci da guida, non per allontanarci, ma per farci riconciliare, non per impedirci il cammino ma per eliminare gli ostacoli. Egli è l’unico pontefice e l’unico sacerdote prefigurato negli antichi sacerdoti di Dio (Disc. 198/A, 2-3).

 

 

 

 

MARTEDI' -  Lodi

 

Salmo 42 - Desiderio ardente del tempio di Dio

 

Fammi giustizia, o Dio,

difendi la mia causa contro gente spietata; *

liberami dall'uomo iniquo e fallace.

 

Tu sei il Dio della mia difesa;

perché mi respingi, *

perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?

 

Manda la tua verità e la tua luce;

siano esse a guidarmi, *

mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.

 

Verrò all'altare di Dio,

al Dio della mia gioia, del mio giubilo. *

A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.

 

Perché ti rattristi, anima mia,* perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, *

lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

 

  1. Manda la tua luce e la tua verità; esse mi hanno sollevato e mi hanno condotto nel suo monte santo e nella sua tenda. Parla della tua luce e della tua verità questi sono due nomi, ma una sola è la cosa. Che altro è infatti la luce di Dio, se non la verità di Dio? E che cosa è la verità di Dio se non la luce di Dio? E ambedue queste cose sono il solo Cristo. Io sono la luce del mondo, chi crede in me non camminerà nelle tenebre. Io sono la via, la verità e la vita. Egli è la luce, egli è la verità. Manderà la sua luce e la sua verità; poiché esse ci hanno già condotto al suo santo monte e nella sua tenda. Abbiamo un pegno, speriamo nel premio. Santo è il suo monte, santa è la sua Chiesa (Esp. sul sal. 42, 4).

  2. Entrerò all'altare di Dio... A questo altare si avvicina soltanto colui che si accosta sicuro al suo santo monte; ivi troverà la sua vita colui che in questo monte distingua la sua causa. Ed entrerò all'altare di Dio. Dal suo santo monte, dalla sua tenda, dalla sua santa Chiesa entrerò all'altare sublime di Dio. Quale sacrificio vi si compie? Colui stesso che entra è assunto quale olocausto. Che significano le parole: All’altare di Dio, a Dio che allieta la mia giovinezza. Giovinezza significa novità. Rallegra la mia novità, colui che rattrista la mia vecchiezza. Infatti ora, rattristato, cammino nella vecchiaia, ma allora starò in piedi, lieto nella novità (Esp. sul sal. 42, 5).

 

ORAZIONE SALMICA 

Padre, manda la tua luce e la ve­rità

che illuminino il cammino dei tuoi figli,

affinché possano giungere

felicemente al tuo santo monte dove regni in eterno

con il tuo Figlio e lo Spirito Santo.

Amen.

 

 

Cantico Is. 38, 10-14. 17-20 -  Angosce di un moribondo, gioia di un risanato

 

Io dicevo: “A metà della mia vita

me ne vado alle porte degli inferi; *

sono privato del resto dei miei anni”.

 

Dicevo: “Non vedrò più il Signore *

sulla terra dei viventi,

non vedrò più nessuno *

tra gli abitanti di questo mondo.

 

La mia tenda e' stata divelta e gettata lontano, *

come una tenda di pastori.

 

Come un tessitore hai arrotolato la mia vita, 

mi recidi dall'ordito. *

In un giorno e una notte mi conduci alla fine”.

 

Io ho gridato fino al mattino. *

Come un leone, così egli stritola tutte le mie ossa.

Pigolo come una rondine, *

gemo come una colomba.

 

Sono stanchi i miei occhi *

di guardare in alto.

 

Tu hai preservato la mia vita

dalla fossa della distruzione, *

perché ti sei gettato dietro le spalle

tutti i miei peccati.

 

Poiché non ti lodano gli inferi, *

né la morte ti canta inni;

 

quanti scendono nella fossa *

nella tua fedeltà non sperano.

 

Il vivente, il vivente ti rende grazie *

come io faccio quest'oggi.

Il padre farà conoscere ai figli *

la fedeltà del tuo amore.

 

Il Signore si è degnato di aiutarmi;

per questo canteremo sulle cetre

tutti i giorni della nostra vita, *

canteremo nel tempio del Signore.

 

  1. Non ti guarirà colui che ti aveva fatto tale che non saresti mai caduto ammalato, solo che avessi voluto rispettare i suoi comandamenti?  Non ti guarirà colui che ha fatto gli angeli, e che intende eguagliarti agli angeli, quando ti avrà restaurato? Non ti guarirà, se sei fatto a sua immagine, colui che ha fatto il cielo e la terra? Ti guarirà certamente, ma è pur neces­sario che tu voglia essere guarito. Dio guarisce senz'altro qualsiasi infermo, ma non chi rifiuta la guari­gione. Poiché la tua salute è Cristo, è a Cristo che devi pensare. Prendi il calice della salute di colui che guarisce tutte le tue infermità: se questa salute davvero la vuoi, l'otterrai... Sì, dico, l'unigenito Figlio di Dio, ha versato il suo sangue per noi: riprendi dunque coraggio, o anima, se hai tanto valore! Egli è morto per i nostri peccati ed è risorto per la nostra giustificazione. Le membra devono sperare ciò che già si è compiuto nel capo (Esp. sul sal. 102, 6).

  2. Che cosa sarei stato se tu non mi avessi soc­corso? Quanto non era disperata la mia salute, se tu non mi avessi curato? Dove giacevo, se tu non mi fossi venuto incontro? In effetti la mia vita era in pericolo a causa della mia profonda ferita: una ferita che richiedeva l'intervento di un medico onnipotente. Niente è incurabile per un medico onnipotente. Egli non abbandona nessuno; ma è necessario che tu voglia essere curato; è necessario che tu non ti sottragga alla sua mano. Ma, anche se tu non volessi curarti, la tua ferita ti spingerebbe a farlo. Mentre sei lontano ti richiama e ti spinge, in certo modo, a tornare a lui e ti attira mentre cerchi di sfuggirgli (Esp. sul sal. 58, D 2, 11).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Gesù Cristo, tu sei il medico che guarisce

tutte le nostre infermità;

sana le ferite causate dal peccato

e ridonaci con la grazi,

la gioia della vita nel tuo amore.

Amen.

 

 

Salmo 64 - Ringraziamento nazionale per i doni di Dio

 

A te si deve lode, o Dio, in Sion; *

a te si sciolga il voto in Gerusalemme.

A te, che ascolti la preghiera, *

 viene ogni mortale.

 

Pesano su di noi le nostre colpe, *

ma tu perdoni i nostri peccati.

 

Beato chi hai scelto e chiamato vicino, *

abiterà nei tuoi atri.

Ci sazieremo dei beni della tua casa, *

della santità del tuo tempio.

 

Con i prodigi della tua giustizia,

tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza, *

speranza dei confini della terra e dei mari lontani.

 

Tu rendi saldi i monti con la tua forza, *

cinto di potenza.

 

Tu fai tacere il fragore del mare,

il fragore dei suoi flutti, *

tu plachi il tumulto dei popoli.

 

Gli abitanti degli estremi confini *

stupiscono davanti ai tuoi prodigi:

di gioia fai gridare la terra, *

le soglie dell'oriente e dell'occidente.

 

Tu visiti la terra e la disseti: *

la ricolmi delle sue ricchezze.

 

Il fiume di Dio è gonfio di acque; *

tu fai crescere il frumento per gli uomini.

 

Così prepari la terra:

ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, *

la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.

 

Coroni l'anno con i tuoi benefici, *

al tuo passaggio stilla l'abbondanza.

 

Stillano i pascoli del deserto *

e le colline si cingono di esultanza.

 

I prati si coprono di greggi,

di frumento si ammantano le valli; *

tutto canta e grida di gioia.

 

  1. A te conviene l'inno, o Dio, in Sion. La nostra patria è Sion; Sion altro non è che Gerusa­lemme.... Un non so quale spettacolo ci è promesso: esso sarà Dio stesso, che ha fondato la città. Oh, città bella e splendente, che ha un fondatore ancor più bello! A te conviene l'inno, o Dio, dice... Con il desiderio noi ormai siamo lassù. In quella terra abbiamo già in­viato la nostra speranza, quasi un'àncora, per non naufragare turbati in questo mare... Contro le tentazioni di questo nostro esilio, la nostra speranza, ancorata in quella città di Gerusalemme, fa in modo che noi non ci infrangiamo contro gli scogli. Chiunque per­tanto canta animato da questa speranza, canta già in porto; per cui può dire: A te conviene l'inno, o Dio, in Sion (Esp. sul sal. 64, 3).

  2. Beato colui che hai eletto e assunto; abiterà nei tuoi atri: negli atri cioè di quella Gerusalemme cui levano il canto coloro che cominciano a uscire da Babilonia. Saremo colmati dei beni della tua casa... Quali sono i beni della casa di Dio?... Desidera la casa di Dio, desidera i beni di quella casa... già fin da ora dobbiamo pensare ai beni di Gerusalemme, ai beni della casa del Signore; poiché casa del Signore è lo stesso che tempio del Signore. Ecco i beni di quella casa!... Esiste una bellezza della giustizia, che noi riusciamo a vedere con l'occhio del cuore, che amiamo e per la quale ci entusiasmiamo... L'intemerata bellezza della giustizia... Que­sti sono i beni della casa di Dio: di questi beni preparati a sa­ziarti. Amate la giustizia e sarete voi il tempio di Dio (Esp. sul sal. 64, 8).

 

ORAZIONE SALMICA

Dio del cielo e Padre amoroso,

tu ricolmi di beni la terra e noi eleviamo a te

un inno di lode e amore;

non cessare di beneficarla

perché sia  a servizio dell’uomo

fatto a tua immagine e so­miglianza.

Amen.

 

MARTEDI' -  Vespri

 

 

Salmo 48- L'uomo, caduto per la colpa, non si riscatta con le ricchezze; sarà il Cristo a redimerlo.

 

Ascoltate, popoli tutti, *

porgete orecchio abitanti del mondo,

voi nobili e gente del popolo, *

ricchi e poveri insieme.

 

La mia bocca esprime sapienza, *

il mio cuore medita saggezza;

porgerò l'orecchio a un proverbio, *

spiegherò il mio enigma sulla cetra.

 

Perché temere nei giorni tristi, *

quando mi circonda la malizia dei perversi?

Essi confidano nella loro forza *

si vantano della loro grande' ricchezza.

 

Nessuno può riscattare se stesso, *

o dare a Dio il suo prezzo.

 

Per quanto si paghi il riscatto di una vita, 

non potrà mai bastare *

per vivere senza fine, e non vedere la tomba.

 

Vedrà morire i sapienti;

lo stolto e l'insensato periranno insieme *

 e lasceranno ad altri le loro ricchezze.

 

Il sepolcro sarà loro casa per sempre,

loro dimora per tutte le generazioni, *

eppure hanno dato il loro nome alla terra.

 

Ma l'uomo nella prosperità non comprende, *

è come gli animali che periscono.

 

Questa è la sorte di chi confida in se stesso, *

l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole.

Come pecore sono avviati agli inferi, *

sarà loro pastore la morte;

 

scenderanno a precipizio nel sepolcro, 

svanirà ogni loro parvenza: *

gli inferi saranno la loro dimora.

 

Ma Dio potrà riscattarmi, *

mi strapperà dalla mano della morte.

 

Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, *

se aumenta la gloria della sua casa.

Quando muore, con sé non porta nulla, *

né scende con lui la sua gloria.

 

Nella sua vita si diceva fortunato: *

“Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene”.

 

Andrà con la generazione dei suoi padri *

che non vedranno mai più la luce.

 

L'uomo nella prosperità non comprende, *

è come gli animali che periscono.

 

  1. Con le orecchie ascoltate tutti voi che abitate nel mondo. Tutti voi nati dalla terra e figli  degli uomini. Dicendo: nati dalla terra, allude ai peccatori; dicendo invece: figli degli uomini, allude ai fedeli e ai giusti... Chi è terrestre le oda per il giudizio, chi è figlio dell'uomo le oda per il Regno. Ascoltino insieme il ricco e il povero... Chi ha grande abbondanza di denaro, se in esso non si inorgoglisce, è povero; chi non possiede denaro, ma lo brama perdendosi dietro ad esso, è annoverato da Dio tra i ricchi e i reprobi. Dio interroga i ricchi e i poveri nel cuore, non nel forziere e nella dimora (Esp. sul sal. 48, D 1, 3).

  2. Per coloro che pensano soltanto al presente e non si preoccupano del futuro; per coloro che ritengono sia vita solo questa, che invece dovrebbe essere chiamata morte, non a torto si dice (nel salmo) che sono come pecore nell'inferno che hanno la morte per pastore... Morte è certo la separazione dell'anima dal corpo; ma la vera morte che gli uomini non temono è la separazione dell'anima da Dio... Se la vita è Cristo, la morte è il diavolo. Leggiamo infatti in molti passi della scrittura che Cristo è la vita. La morte invece è il diavolo; non perché esso sia la morte, ma perché da lui viene la morte... Noi invece che pensiamo alla futura immortalità e che portiamo non senza ragione in fronte il segno della croce di Cristo, abbiamo per pastore la vita (Esp. sul sal. 48, D 2, 2).

 

ORAZIONE SALMICA 

Dio, Padre dell'amore, sola ricchezza vera e infi­nita,

distogli il nostro desiderio da ciò che non sazia

e guidaci alla vera sorgente e fonte di gioia

Gesù Cristo tuo Figlio.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 4, 11; 5,9. 10.12 - Inno dei salvati

 

Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, *

di ricevere la gloria, l'onore e la potenza,

 

perché tu hai creato tutte le cose, t

per la tua volontà furono create, *

per il tuo volere sussistono.

 

Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro *

 e di aprirne i sigilli,

 

perché sei stato immolato t

e hai riscattato per Dio con il tuo sangue *

uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione

 

e li hai costituiti per il nostro Dio

 un regno di sacerdoti *

e regneranno sopra la terra.

 

L'Agnello che fu immolato è degno di potenza, 

ricchezza sapienza e forza *

onore, gloria e benedizione.

 

  1. Ecco, di nascosto viene la freccia che colpisce l’innocente: un innocente che non aveva la benché minima macchia, nemmeno così grossa che vi si potesse conficcare la punta della freccia! Egli infatti era l’agnello immacolato, sempre immacolato. Né immacolato perché gli erano state tolte le macchie, ma proprio perché non aveva mai contratto alcuna macchia, perdonando i peccati egli aveva fatto sì che molti fossero immacolati, ma, quanto a lui personalmente, egli era immacolato  perché mai aveva avuto peccati (Esp. sul sal. 63, 6).

  2. E’ uno colui che intercede per i santi, quegli che per primo si è fatto povero per noi, mentre era ricco... In lui viene infatti esaltato non solo l’uomo assunto in quanto capo della Chiesa, ma anche chiunque di noi appartenga alle altre membra; ed è innalzato al di sopra di tutti i desideri perversi, che sono le porte della morte, perché per loro mezzo si va alla morte... Quando invece si annunciano a Dio le lodi con ricerca amorosa, a chi chiede è dato, a chi cerca è fatto conoscere e a chi bussa è aperto... e i misteri e i fondamenti della fede si aprono a coloro che bussano per giungere ai segreti del Figlio. Poiché occhio non vide, né udì orecchio, né entrò nel cuore dell’uomo quel che Dio ha preparato per coloro che lo amano (Esp. sul sal. 9, 14).

 

MERCOLEDI' -  Lodi

 

 

Salmo 76 - Meditazione delle opere di Dio e predicazione del Vangelo per tutta la terra

 

La mia voce sale a Dio e grido aiuto; *

la mia voce sale a Dio finché mi ascolti.

 

Nel giorno dell'angoscia io cerco il Signore, 

tutta la notte la mia mano è tesa

e non si stanca; * io rifiuto ogni conforto.

 

Mi ricordo di Dio e gemo *

medito e viene meno il mio spirito.

Tu trattieni dal sonno i miei occhi *

 sono turbato e senza parole.

 

Ripenso ai giorni passati, *

ricordo gli anni lontani.

Un canto nella notte mi ritorna nel cuore; *

rifletto e il mio spirito si va interrogando.

                                                                          

Forse Dio ci respingerà per sempre, *

non sarà più benevolo con noi?

È forse cessato per sempre il suo amore, *

è finita la sua promessa per sempre?

 

Può Dio aver dimenticato la misericordia, *

aver chiuso nell'ira il suo cuore?

E ho detto: “Questo è il mio tormento: *

è mutata la destra dell'Altissimo”.

 

Ricordo le gesta del Signore, *

ricordo le tue meraviglie di un tempo.

 

Mi vado ripetendo le tue opere, *

considero tutte le tue gesta.

 

O Dio, santa è. la tua via;

quale dio è grande come il nostro Dio?

Tu sei il Dio che onera meraviglie, *

manifesti la tua forza fra le genti.

 

E’ il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo, *

 i figli di Giacobbe e di Giuseppe.

 

Ti videro le acque, Dio,

ti videro e ne furono sconvolte; *

 sussultarono anche gli abissi.

 

Le nubi rovesciarono acqua, 

scoppiò il tuono nel cielo

le tue saette guizzarono.

 

Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine,

I tuoi fulmini rischiararono il mondo, *

la terra tremò e fu scossa.

 

Sul mare passava la tua via,

I tuoi sentieri sulle grandi acque

e le tue orme rimasero invisibili.

 

Guidasti come gregge il tuo popolo *

per mano di Mosè e di Aronne.

 

  1. Con la mia voce ho gridato al Signore. Molti gridano al Signore per acquistare ricchezze, per evitare sciagure, per la salute dei parenti, per la stabilità del loro casato, per la felicità temporale, per gli onori del secolo; molti infine gridano al Signore per la salute del corpo, che è il pa­trimonio del povero. Per que­ste e per altre cose dello stesso genere molti gridano al Signore; solo di rado qualcuno grida al Signore per il Signore stesso. E' facile all'uomo desiderare una qualunque cosa dal Signore e non desiderare il Signore stesso. Come se il dono potesse es­sere più dolce di colui che dona... Non cercare qualcosa d'altro per mezzo di Dio, ma nella tribolazione cerca Dio, in modo che, se Dio ti libererà dalla tribolazione, ciò valga ad unirti a Dio indisturbatamente (Esp. sul sal. 76, 2. 3).

  2. In te e da te non c'è nessuna misericordia verso gli altri se non è Dio che te la dona; e lo stesso Dio dimenticherà la misericordia? Scorre il fiume; si prosciugherà la sorgente? Oppure Dio dimenticherà di usare compassione? O tratterrà nella sua ira le sue misericordie? Cioè, tanto si adirerà, da non avere più misericordia? E più facile che egli trattenga l'ira che non la misericordia... Appena il salmista si rende conto di questo, va oltre se stesso e in Dio trova la sua gioia. Ivi si arresta, ed esalta con più foga le opere del Signore. Non si compiace di se stesso, ne di ciò che è, ma in colui che lo ha fatto. Oltrepassa ciò che è terreno e lo trascende. Guardate come va oltre. Osservate se si ferma in qualche posto finché non sia giunto a Dio (Esp. sul sal. 76, 11).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore, Dio dell'universo che conduci la storia

con eventi magnifici, confermaci oggi nel tuo amore

e nel tuo servizio per esserti sempre fedeli

nella prosperità come nella desolazione.

Amen.

 

 

Cantico  1 Sam. 2, 1-10 - La gioia e la speranza degli umili è in Dio

 

Il mio cuore esulta nel Signore, *

la mia fronte s'innalza, grazie al mio Dio.

Si apre la mia bocca contro i miei nemici, *

perché io godo del beneficio che mi hai concesso.

 

Non c'è santo come il Signore, *

non c’è rocca come il nostro Dio.

 

Non moltiplicate i discorsi superbi, 

dalla vostra bocca non esca arroganza; *

perché il Signore è il Dio che sa tutto

 e le sue opere sono rette.

 

L'arco dei forti s'è spezzato, *

ma i deboli sono rivestiti di vigore.

 

I sazi sono andati a giornata per un pane, *

mentre gli affamati han cessato di faticare.

La sterile ha partorito sette volte *

e la ricca di figli è sfiorita.

 

Il Signore fa morire e fa vivere, *

scendere agli inferi e risalire.

Il Signore rende povero e arricchisce, *

abbassa ed esalta.

 

Solleva dalla polvere il misero, *

innalza il povero dalle immondizie,

per farli sedere con i capi del popolo, *

e assegnar loro un seggio di gloria.

 

Perché al Signore appartengono i cardini della terra *

e su di essi fa poggiare il mondo.

 

Sui passi dei giusti egli veglia,

ma gli empi svaniscono nelle tenebre. *

Certo non prevarrà l'uomo malgrado la sua forza.

 

Dal Signore saranno abbattuti i suoi avversari! *

L'Altissimo tuonerà dal cielo.

 

Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra;

al suo re darà la forza *

ed eleverà la potenza del suo Messia.

 

  1. Il Signore china l'orecchio se tu non innalzi la testa. Si avvicina infatti a chi si umilia, mentre si al­lontana da chi si esalta: a meno che non si tratti di chi egli stesso esalta perché prima si era umiliato. Dio china dunque a noi il suo orecchio. Egli è in alto noi in basso. Egli è sulla vetta, noi nella miseria; ma non siamo abbandonati... Egli non china l'orecchio al ricco; lo china piuttosto al misero e al povero, cioè all'umile e a colui che si confessa; a chi ha bisogno di misericordia e non a chi è sazio... Imparate ad es­sere poveri ed indigenti: sia che posse­diate qualcosa in questo mondo sia che non ne possediate... Tutta la tua spe­ranza sia Dio: sentiti bisognoso di lui, per essere da lui ricolmato. Senza di lui, qualunque cosa avrai servirà a renderti ancora più vuoto (Esp. sul sal. 85, 2. 3).

  2. A chi sta vicino il Signore? A coloro che hanno il cuore contrito. Sta lontano dai superbi, vicino agli umili. Eccelso è infatti il Signore e guarda agli umili. Ma non credano di potersi nascondere dinanzi ai suoi occhi i superbi; da lontano riconosce chi si insuperbisce... Spetta a te, (o uomo), di gridare, ti conviene gemere, confessare, non esaltarti, non vantarti, non gloriarti dei tuoi meriti; perché anche se hai qualcosa di cui essere lieto, che cosa hai tu che non abbia ricevuto? (Esp. sul sal. 39, 20).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore nostro Dio, tu sei la ricchezza

dell'umile e del povero; guarda noi che confidiamo

solo in te e da te attendiamo ogni bene.

Amen.

 

 

Salmo 96 - Il Cristo si in­nalza, re, su tutti gli dèi: anche gli angeli lo adorano

 

Il Signore regna, esulti la terra, *

  gioiscano le isole tutte.

Nubi e tenebre lo avvolgono, *

giustizia e diritto sono la base del suo trono.

 

Davanti a lui cammina il fuoco *

e brucia tutt'intorno i suoi nemici.

Le sue folgori rischiarano il mondo: *

vede e sussulta la terra.

 

I monti fondono come cera davanti al Signore, *

davanti al Signore di tutta la terra.

I cieli annunziano la sua giustizia *

e tutti i popoli contemplano la sua gloria.

 

Siano confusi tutti gli adoratori di statue 

e chi si gloria dei propri idoli. *

Si prostrino a lui tutti gli dèi!

 

Ascolta Sion e ne gioisce,

esultano le città di Giuda *

per i tuoi giudizi, Signore.

 

Perché tu sei, Signore, l'Altissimo su tutta la terra, *

tu sei eccelso sopra tutti gli dèi.

 

Odiate il male, voi che amate il Signore:

lui che custodisce la vita dei suoi fedeli *

li strapperà dalle mani degli empi.

 

Una luce si è levata per il giusto, *

gioia per i retti di cuore.

Rallegratevi, giusti, nel Signore, *

rendete grazie al suo santo nome.

 

  1. I cieli annunziarono la sua giustizia e tutti i popoli videro la sua gloria. Quali cieli annunziarono la sua giustizia? Quei cieli che annunziano la gloria di Dio. E chi sono questi cieli? Coloro che sono divenuti residenza di Dio. Dio infatti come risiede nei cieli così ha la sua sede negli Apostoli, nel banditori del vangelo. Se lo vuoi anche tu sarai un cielo. Vuoi esserlo? Elimina dal tuo cuore la terra. Se non hai bramosie terrene, se non rispondi a vanvera che hai in alto il cuore, sei un cielo... Sei rivestito di carne, ma nel cuore sei già un cielo. La tua dimora è nel cielo. E con una si­mile vita annunzia anche tu il Cristo (Esp. sul sal. 96, 10).

  2. Voi che amate il Signore, odiate il male. Il Cristo non merita che, insieme con lui, si ami l'avarizia. Se lo ami, devi odiare ciò che lui odia... Quando avremo cominciato a odiare il male, ci piomberanno addosso le persecuzioni... Ma Cristo cosa ti ha promesso, se non ciò che ti ha mostrato nella sua persona? Che cosa, cioè? La sua morte, la sua risurrezione e ascensione al cielo. Vuoi seguirlo? Imitante la passione e aspettante la promessa. E allora, quando tu avrai cominciato ad odiare il male per  amore del Signore, il nemico anche più furibondo cosa potrà toglierti? Ti strapperà il patrimonio; ma potrà forse rapirti il cielo?... E' certo che non ci sarà persona che riesca a toglierti Dio. Tu solo puoi privartene, se fuggi lontano da lui (Esp. sul sal. 96, 15. 16).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore nostro Dio,

tu sei l'Altissimo su tutta la terra,

rendi aperti i nostri cuori ad accogliere la luce

che brilla per i giusti, la sola che dà gioia

a chi è retto di cuore.

Amen.

 

 

 

MERCOLEDI' -  Vespri

 

 

Salmo 61 - Fiducia da ri­porsi in Dio solo

 

Solo in Dio riposa l'anima mia; *

da lui la mia salvezza.

Lui solo è mia rupe e mia salvezza, *

mia roccia di difesa: non potrò vacillare.

 

Fino a quando vi scaglierete contro un uomo,

per abbatterlo tutti insieme, *

come muro cadente, come recinto che crolla?

 

Tramano solo di precipitarlo dall'alto, *

si compiacciono della menzogna.

Con la bocca benedicono, *

nel loro cuore maledicono.

 

Solo in Dio riposa l'anima mia, *

da lui la mia speranza.

Lui solo è mia rupe e mia salvezza, *

mia roccia di difesa: non potrò vacillare.

 

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; *

il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.

 

Confida sempre in lui, o popolo,

davanti a lui effondi il tuo cuore, *

 nostro rifugio è Dio.

 

Sì, sono un soffio i figli di Adamo,

una menzogna tutti gli uomini, *

insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio.

 

Non confidate nella violenza, *

non illudetevi della rapina;

alla ricchezza, anche se abbonda, *

non attaccate il cuore.

 

Una parola ha detto Dio, due ne ho udite:

il potere appartiene a Dio,  *

tua, Signore, è la grazia,

 

secondo le sue opere *

tu ripaghi ogni uomo.

 

  1. A Dio si terrà soggetta l'anima mia, perché da lui deriva la mia pazienza. E perché questa pazienza in mezzo a tanti scandali, se non perché speriamo in ciò che non vediamo, e quanto speriamo l'aspettiamo con pazienza? E' venuto il mio dolore; verrà anche la mia pace. E' venuta la mia tribolazione; verrà anche la mia purificazione. Forse che l'oro splende nel fornello dell'orefice? Splenderà nel monile, splenderà nel gioiello. Sopporti tuttavia il calore del fornello per venire alla luce purificato dalle scorie... Io faccio ciò che vuole l'orefice: persevero nel luogo ove l'orefice mi colloca. Io ho l'ordine di usare pa­zienza, egli ha come purificarmi. (Esp. sul sal. 61, 11).

  2. Egli è il mio Dio e la mia salvezza; il mio rifugio. Non me ne andrò lontano. Egli è il mio Dio: quindi è lui che mi chiama. E' la mia salvezza: quindi mi giustifica. E' il mio rifugio: dunque mi glorifica. Perché qui sono chiamato e sono giustificato, là poi sarò glorificato... In Dio è la mia salute e la mia gloria. In Dio sarò salvo; in Dio sarò glorioso. Non soltanto salvo, ma anche glorioso. Salvo perché da empio sarò divenuto giusto, giustificato da lui; glorioso perché non soltanto sarò giustificato ma anche onorato (Esp. sul sal. 61, 12. 13).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore,  nostra rupe e salvezza

manifesta su di noi la tua gloria

e fa' che edifichiamo la nostra edificio spirituale

sulla salda roccia della fede.

Amen.

 

 

Salmo 66 - Invito a tutte le genti a celebrare il Signore

 

Dio abbia pietà di noi e ci benedica *

su di noi faccia splendere il suo volto;

perché si conosca sulla terra la tua via, *

fra tutte le genti la tua salvezza.

 

Ti lodino i popoli, Dio, *

ti lodino i popoli tutti.

 

Esultino le genti e si rallegrino,

perché giudichi i popoli con giustizia, *

governi le nazioni sulla terra.

 

Ti lodino i popoli, Dio, *

ti lodino i popoli tutti.

 

La terra ha dato il suo frutto. *

Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio *

e lo temano tutti i confini della terra.

 

  1. Tu che fai splendere il volto del sole sui buoni e sui malvagi fa' risplendere il tuo volto su di noi. La luce del sole la vedono, insieme agli animali, tanto i buoni quanto i cattivi; ma... beati i puri di cuore, perché vedranno Dio... Illumina il tuo volto che è in noi. Hai impresso su di noi il tuo volto: ci hai fatti a tua immagine e somiglianza... La tua immagine non deve però restare nelle tenebre; invia un raggio della tua sapienza, che dissipi le nostre tenebre sì che rifulga in noi la tua immagine... O preziosa anima cristiana, riscattata dal sangue dell'Agnello immacolato, renditi conto di quanto vali! Pensa che cosa è stato pagato per te. Diciamo dunque col più vivo desiderio: Illumini il suo volto su di noi (Esp. sul sal. 66, 4).

  2. Confessino a te i popoli o Dio, confessino a te tutti i popoli. Percorrete la vostra strada insieme con tutte le genti, insieme con tutti i popoli, o figli della pace, o figli dell'unica Chiesa cattolica! Camminate sulla via e, camminando, cantate! Così fanno i viandanti per dimenticare la stanchezza. Cantate anche  voi lungo il cammino! Vi scongiuro in nome di colui che è la via: cantate lungo la via, cantate un cantico nuovo! Nessuno, percorrendo tale via, canti canzoni vecchie! cantate inni d'amore alla vostra pa­tria; e nessuno canti roba vecchia! Nuova è la via; nuovo è il viandante: sia nuovo il canto!... (Esp. sul sal. 66, 6. 7).

     

 

ORAZIONE SALMICA 

Risplenda su di noi la luce del tuo volto Signore,

affinché conosciamo la via che a te conduce,

Gesù Cristo, nostra vita e verità.

Amen.

 

 

  Cantico Col. 1,3. 12-20 - Cristo Capo della Chiesa

 

Ringraziamo con gioia Dio, *

Padre del Signore nostro Gesù Cristo,

perché ci ha messi in grado di partecipare *

alla sorte dei santi nella luce,

 

ci ha liberati dal potere delle tenebre, *

ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,

per opera del quale abbiamo la redenzione, *

la remissione dei peccati.

 

Cristo è immagine del Dio invisibile, *

generato prima di ogni creatura;

è prima di tutte le cose *

e tutte in lui sussistono.

 

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui *

e in vista di lui..

quelle nei cieli e quelle sulla terra, *

quelle visibili e quelle invisibili.

 

Egli è il capo del corpo, che è la Chiesa; *

è il principio di tutto,

il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, *

per ottenere il primato su tutte le cose.

 

Piacque a Dio di far abitare in lui ogni pienezza, *

per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,

rappacificare con il sangue della sua croce, *

gli esseri della terra e quelli del cielo.

 

  1. Poiché Cristo si è degnato di assumere la forma di servo e in essa si è rivestito di noi, come non ha disdegnato di assumerci in sé, così non ha neppure sdegnato di trasfigurare noi in sé e di parlare con le nostre parole, affinché anche noi potessimo parlare con le parole di lui. Si è infatti compiuta quella mirabile commutazione, ha avuto luogo un divino commercio ed è stato celebrato in questo mondo dal celeste negoziatore lo scambio delle sostanze (Esp. sul sal. 30, II, D 1, 3).

  2. E’ venuto a ricevere offese e dare onori; è  venuto ad attingere il dolore e a dare la salvezza; è venuto a subire la morte e a dare la vita. Prossimo a morire, per quello che aveva di nostro, non in sé ma in noi temeva; e infatti ha perfino detto che l’anima sua era triste fino alla morte, e senza dubbio, con lui, anche tutti noi. Giacché senza lui noi siamo niente; ma  in lui siamo Cristo e noi. Perché il Cristo integrale è Capo e Corpo. Il Capo è quel Salvatore del Corpo che è già asceso al cielo; il Corpo invece è la Chiesa che si affatica in terra. Se questo Corpo non fosse unito al suo Capo con in vincolo della carità, in modo da fare uno del Capo e del Corpo, non avrebbe detto dal cielo, rimproverando un certo persecutore: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Il Capo gridava a nome delle membra, impersonandola in sé (Esp. sul sal. 30, II, D 1; 3).

 

 

 

GIOVEDI' -  Lodi

 

 

Salmo 79 - Preghiera per la restaurazione d'Israele

 

Tu, pastore d'Israele, ascolta, *

tu che guidi Giuseppe come un gregge.

Assiso sui cherubini rifulgi *

davanti ad Efraim, Beniamino e Manasse.

 

Risveglia la tua potenza *

e vieni in nostro soccorso.

 

Rialzaci, Signore, nostro Dio, *

fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

                                                                      

Signore, Dio degli eserciti,

fino a quando fremerai di sdegno *

contro le preghiere del tuo popolo?

 

Tu ci nutri con pane di lacrime, *

ci fai bere lacrime in abbondanza.

Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini, *

e i nostri nemici ridono di noi.

 

Rialzaci, Dio degli eserciti, *

fa' risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.

 

Hai divelto una vite dall'Egitto, *

per trapiantarla hai espulso i popoli.

Le hai preparato il terreno,

hai affondato le sue radici e ha riempito la terra.

 

La sua ombra copriva le montagne *

e i suoi rami i più alti cedri.

Ha esteso i suoi tralci fino al mare *

e arrivavano al fiume i suoi germogli.

 

Perché hai abbattuto la sua cinta *

e ogni viandante ne fa vendemmia?

La devasta il cinghiale del bosco *

e se ne pasce l'animale selvatico.

 

Dio degli eserciti, volgiti, *

guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,

proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, *

il germoglio che ti sei coltivato.

 

Quelli che l'arsero col fuoco e la recisero, *

periranno alla minaccia del tuo volto.

 

Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, *

sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.

 

Da te più non ci allontaneremo, *

ci farai vivere e invocheremo il tuo nome.

 

Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti, *

fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

 

  1. O Signore Dio degli eserciti, fino a quando ti adirerai contro la preghiera del tuo servo? Ormai sono tuo servo. Ti adiravi un giorno contro la preghiera di chi ti era nemico; e ancora ti adiri contro la preghiera di chi è divenuto tuo servo? Tu ci hai mutati e noi ora ti conosciamo; e ancora ti adiri contro la preghiera del tuo servo? Certo, tu ti adiri, ma come padre che corregge, non come giudice che condanna... Non credere che, per esserti tu convertito, l'ira di Dio sia ormai del tutto cessata. E' cessata nel senso che non sarai condannato in eterno. Tuttavia ti flagella, non ti risparmia, perché Dio, da Padre, flagella ogni figlio che accoglie... Flagella tutti, colui che non ha risparmiato neppure il suo unico Figlio (Esp. sul sal. 79, 5).

  2. Tu che pascoli Israele, ascolta. Che significano le parole: tu che pascoli Israele, ascolta; tu che guidi Giuseppe come pecore? Si invoca, si aspetta, si desidera che venga. Che egli dunque, trovi persone rivolte a lui...

    Ridesta la tua potenza. Eri debole quando ti dicevano: Se è il figlio di Dio, scenda dalla croce... Crocifisso nella debolezza, risorgi nella potenza. Ridesta la tua potenza e vieni a salvarci (Esp. sul sal. 79, 2. 3).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Pastore della casa d'Israele,

ascolta la preghiera che eleviamo dinanzi a te;

guarda con amore la Chiesa che come vigna scelta

hai piantata fra le genti

e rendila fervente nell’amore.

Amen.

 

 

Cantico Is. 12, 1-6 - Esultanza del popolo redento

 

Ti ringrazio, Signore;

tu eri con me adirato, *

ma la tua collera si è calmata e tu mi hai consolato.

 

Ecco, Dio è la mia salvezza; *

io confiderò, non avrò mai timore,

perché mia forza e mio canto è il Signore; *

egli è stato la mia salvezza.

 

Attingerete acqua con gioia *

alle sorgenti della salvezza.

 

In quel giorno direte: *

“Lodate il Signore, invocate il suo nome;

manifestate tra i popoli le sue meraviglie, *

proclamate che il suo nome è sublime.

 

Cantate inni al Signore,

perché ha fatto opere grandi, *

ciò sia noto in tutta la terra.

 

Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, *

perché grande in mezzo a voi

è il Santo di Israele”.

 

  1. Invochiamo il Signore fratelli, affinché dica all'anima nostra: Io sono la tua salvezza, ed apra l'orecchio dell'anima nostra sì che essa lo senta dire: Io sono la tua salvezza... Ascolterò dunque Colui che mi dice: Io sono la tua salvezza. Altra salvezza non cercherò all'infuori del Signore Dio mio. Dalla crea­tura mi è suggerita la salvezza: ma da Lui viene; se io levo i miei occhi ai monti donde verrà l'aiuto per me, tuttavia non da i monti [me l'aspetto], ma il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto cielo e terra. Nelle stesse angustie materiali Dio può soccorrere per mezzo dell'uomo; ma Egli è la tua salvezza. Dio soccorre per mezzo dell'Angelo, ma Egli è la tua salvezza. Tutte le cose gli sono soggette, e, per venirti in aiuto in questa vita temporale, può farlo per alcuni in un modo, per altri in un altro; ma la vita eterna la dà solo per mezzo di se stesso (Esp. sul sal. 34, D. 1, 6).

  2. Voi cercate la vita? Correte a colui che è la sorgente della vita e, dissipate le tenebre delle vostre fumose ambizioni, potrete vedere la luce nella luce del suo Unigenito, che di voi è clementissimo redentore e fulgentissimo illuminatore. Cercate la salvezza? Sperate in lui che salva chi si affida a lui. E se anche cercate gioie e delizie, non vi negherà nean­che queste: però venite e adorate, prostratevi e implorate davanti a lui che vi ha creati; egli vi sazierà dell'abbondanza della sua casa e vi disseterà al torrente delle sue delizie (Disc. 216,  9).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore, sorgente di sal­vezza, fa' che il tuo popolo

si disseti sempre alla fonte d'acqua viva

della tua grazia.

Amen.

 

 

Salmo 80 - Benefici di Dio al popolo d'Israele e sua ingratitudine

 

Esultate in Dio, nostra forza, *

t acclamate al Dio di Giacobbe.

Intonate il canto e suonate il timpano, *

la cetra melodiosa con l'arpa.

 

Suonate la tromba nel plenilunio, *

nostro giorno di festa.

Questa è una legge per Israele, *

un decreto del Dio di Giacobbe.

 

Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe, *

quando usciva dal paese d'Egitto.

 

Un linguaggio mai inteso io sento:

“Ho liberato. dal peso la sua spalla, *

le sue mani hanno deposto la cesta.

 

Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, 

avvolto nella nube ti ho dato risposta, *

ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.

 

Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; *

Israele, se tu mi ascoltassi!

Non ci sia in mezzo a te un altro dio *

e non prostrarti a un dio straniero.

 

Sono io il Signore tuo Dio,

che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; *

apri la tua bocca, la voglio riempire.

 

Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, *

Israele non mi ha obbedito.

L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore, *

che seguisse il proprio consiglio.

 

Se il mio popolo mi ascoltasse, *

se Israele camminasse per le mie vie!

Subito piegherei i suoi nemici *

e contro i suoi avversari porterei la mia mano.

 

I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi *

e la loro sorte sarebbe segnata per sempre;

li nutrirei con fiore di frumento, *

li sazierei con miele di roccia”.

 

  1. Acclamate a Dio, nostro soccorso. Voi che oggi siete qui riuniti, acclamate a Dio nostro soccorso. Gli altri tripudiano per gli spettacoli del circo; voi tripudiate a gloria di Dio... Applaudite al Dio di Giacobbe, perché anche voi appartenete a Giacobbe o, meglio, voi siete Giacobbe... Se non potete spiegarvi con le parole, non per questo tuttavia abbia termine l'esultanza! Se non potete spiegarvi a parole, gridate; se non lo potete, applaudite. Infatti la gioia incontenibile alla quale non possono bastare le parole, di solito erompe in applausi. Applaudite al Dio di Giacobbe! (Esp. sul sal. 80, 2. 3).

  2. Quando Giuseppe uscì dalla terra d'Egitto, cioè ne uscì il popolo divenuto numeroso grazie a Giuseppe, venne tragittato attraverso il mar Rosso... Ha posto quella testimonianza a Giuseppe, quando usciva dalla terra d'Egitto. Il tragitto del popolo attraverso il mare nient'altro raffigurava, nell'immagine, se non il passaggio dei fedeli attraverso il battesimo. Il tragitto attraverso il mare significava dunque il sacramento del battesimo; e gli egiziani che inseguivano gli ebrei significavano la quantità dei peccati commessi... Potresti aver paura che resti in te traccia del peccato, se sopravvisse all'eccidio qualcuno degli egiziani. Ma tu quando avrai passato il mar Rosso, quando il Signore ti avrà tratto fuori dai tuoi delitti con mano potente e braccio forte, allora comprenderai i misteri che non conoscevi (Esp. sul sal. 80, 8).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, Dio dei nostri pa­dri

che continuamente rinnovi  i prodigi del tuo amore,

guarda il tuo popolo riunito in preghiera;

sciogli la durezza del nostro cuore

perché libero dai legami

dell'orgoglio possa cantare le tue lodi.

Amen.

 

GIOVEDI' -  Vespri

 

Salmo 71 - Incarnazione di Cristo, suo regno e potestà di giudizio

 

Dio, da' al re il tuo giudizio, *

al figlio del re la tua giustizia;

regga con giustizia il tuo popolo *

e i tuoi poveri con rettitudine.

 

Le montagne portino pace al popolo *

e le colline giustizia.

 

Ai miseri del suo popolo renderà giustizia, 

salverà i figli dei poveri *

e abbatterà l'oppressore.

 

Il suo regno durerà quanto il sole, *

quanto la luna, per tutti i secoli.

Scenderà come pioggia sull'erba, *

come acqua che irrora la terra.

 

Nei suoi giorni fiorirà la giustizia 

e abbonderà' la pace, *

finché non si spenga la luna.

 

E dominerà da mare a mare, *

dal fiume sino ai confini della terra.

A lui si piegheranno gli abitanti del deserto, *

lambiranno la polvere i suoi nemici.

 

I re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, *

I re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.

A lui tutti i re si prostreranno, *

lo serviranno tutte le nazioni.

 

Egli libererà il povero che invoca *

e il misero che non trova aiuto,

avrà pietà del debole e del povero

e salverà la vita dei suoi miseri.

 

Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso, *

sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue.

 

Vivrà e gli sarà dato oro di Arabia:

si pregherà per lui ogni giorno, *

sarà benedetto per sempre.

 

Abbonderà il frumento nel paese, *

ondeggerà sulle cime dei monti;

il suo frutto fiorirà come il Libano, *

la sua messe come l'erba della terra.

 

Il suo nome duri in eterno, *

davanti al sole persista il suo nome.

In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra *

e tutti i popoli lo diranno beato.

 

Benedetto il Signore, Dio di Israele, *

egli solo compie prodigi.

 

E benedetto il suo nome glorioso per sempre,

della sua gloria sia piena tutta la terra. *

Amen, amen.

 

  1. Ha liberato il misero dal potente e il povero che non aveva chi lo soccorresse. Questo misero e povero è il popolo dei credenti in lui. In questo popolo sono compresi anche i re che lo adorano. Non hanno infatti disdegnato di essere miseri e poveri, cioè di confessare umilmente i propri peccati e di riconoscersi bisognosi della gloria e della grazia di Dio... Non c'era alcuno in grado di salvarci; ed ecco, è venuto lui in persona e ci ha salvati... rimetterà i peccati all'umile, a colui che non confida nei suoi meriti né spera la salvezza dalle sue risorse, ma si riconosce bisognoso della grazia del suo Salvatore... Nessuno di per sé è capace di darsi la sal­vezza, ma gli occorre l'aiuto della grazia di Dio. (Esp. sul sal. 71, 14).

  2. Dio ci ha promesso la salvezza eterna, la vita beata e senza fine con gli Angeli, l'eredità incorruttibile, la gloria sempiterna, la gioia di vedere il suo volto, la sua santa abitazione nel cielo e, con la risurrezione dai morti, la certezza senza più il timore di morire (Esp. sul sal. 109, 1. 2). Ha promesso agli uomini la divinità, ai mortali l'immortalità, ai peccatori la giustificazione, ai disperati la glorificazione. Tutto ciò che ha promesso, l'ha promesso agli indegni perché non apparisse come ricompensa dovuta alle loro opere, ma come sua grazia conferita (Esp. sul sal. 71, 19)

 

ORAZIONE SALMICA

Sii benedetto, Signore Dio dell'universo;

nel Cristo tuo Figlio si sono compiute le promesse

fatte ad Abramo nostro padre nella fede.

Tutta la terra è piena della tua gloria

e la Chiesa innalza a te la lode.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 11, 17-18; 12, 10b - 12a - Il giudizio di Dio

 

Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, *

che sei e che eri,

 

perché hai messo mano alla tua grande potenza, *

e hai instaurato il tuo regno.

 

Le genti fremettero,

ma è giunta l'ora della tua ira, *

il tempo di giudicare i morti,

 

di dare la ricompensa ai tuoi servi,

ai profeti e ai santi *

e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi.

 

Ora si è compiuta la salvezza,

la forza e il regno del nostro Dio *

e la potenza del suo Cristo,

 

poiché è stato precipitato l'Accusatore;

colui che accusava i nostri fratelli, *

davanti al nostro Dio giorno e notte.

 

Essi lo hanno vinto per il sangue dell'Agnello

e la testimonianza del loro martirio, *

perché hanno disprezzato la vita fino a morire.

 

Esultate, dunque, o cieli, *

rallegratevi e gioite, voi che abitate in essi.

 

  1. Il Signore nostro Gesù Cristo, il quale per noi patì e resuscitò, è il Capo della Chiesa e la Chiesa è il suo Corpo... Poiché egli  è il Capo e la Chiesa è il corpo, il Cristo intero è il Capo e il Corpo. Egli è già risorto. Abbiamo quindi il Capo in cielo e intercede per noi: Egli, immune dal peccato e dalla morte, dispone Dio al perdono dei nostri peccati; così anche noi risorgendo alla fine dei tempi e trasfigurati alla gloria del cielo, possiamo seguire il nostro Capo (Disc. 137, 1).

  2. Tu, o cristiano, prega quanto puoi, erompi in un grido e dì: Sono uno sventurato; chi mi libererà dal corpo di questa morte? Ti si risponde: Sei reso sicuro non di te, ma del tuo Signore; sei reso sicuro del pegno che hai. Spera il regno di Cristo con Cristo, già possiedi quale pegno il sangue di Cristo... Sarai liberato dal corpo di questa morte, perché questo corpo mortale si rivesta d’immortalità e questo corpo corruttibile si rivesta d’incorruttibilità (Disc. 154, 12).

 

VENERDI' -  Lodi

 

 

Salmo 50 - Il penitente

 

Pietà di me, o Dio,

secondo la tua misericordia; *

nel tuo grande amore cancella il mio peccato.

 

Lavami da tutte le mie colpe, *

mondami dal mio peccato.

Riconosco la mia colpa, *

il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

 

Contro di te, contro te solo ho peccato, *

quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;

perciò sei giusto quando parli, *

retto nel tuo giudizio.

 

Ecco, nella colpa sono stato generato, *

nel peccato mi ha concepito mia madre.

Ma tu vuoi la sincerità del cuore *

e nell'intimo m'insegni la sapienza.

 

Purificami con issopo e sarò mondato; *

lavami e sarò più bianco della neve.

Fammi sentire gioia e letizia, *

esulteranno le ossa che hai spezzato.

 

Distogli lo sguardo dai miei peccati, *

cancella tutte le mie colpe.

Crea in me, o Dio, un cuore puro, *

rinnova in me uno spirito saldo.

 

Non respingermi dalla tua presenza *

e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia di essere salvato, *

sostieni in me un animo generoso.

 

Insegnerò agli erranti le tue vie *

e i peccatori a te ritorneranno.

 

Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *

la mia lingua esalterà la tua giustizia.

 

Signore, apri le mie labbra *

e la mia bocca proclami la tua lode;

poiché non gradisci il sacrificio *

e, se offro olocausti, non li accetti.

 

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio *

un cuore affranto e umiliato tu, o Dio, non disprezzi.

 

Nel tuo amore fa' grazia a Sion, *

rialza le mura di Gerusalemme.

 

Allora gradirai i sacrifici prescritti, *

l'olocausto e l'intera oblazione,

allora immoleranno vittime

sopra il tuo altare.

 

  1. Tu combatti una guerra contro te stesso. Per te divampa la guerra contro te stesso, contro le tue cattive abitudini, contro l’inveterata tua vita malvagia, che ti trascina a condurre la solita esistenza di prima e t’impedisce di iniziare la nuova. Ti si ordina infatti di intraprendere una vita nuova e tu sei vecchio; ti senti portato in alto dalla gioia del rinnovamento e sei schiacciato dal peso dell’uomo vecchio, ecco che cominci a sentire una guerra contro te stesso. Ma se da una parte sei veramente sgradito a te, per ciò stesso sei già unito a Dio, sei capace di vincere te stesso, perché con te è colui che vince ogni cosa (Esp. Sul sal. 75, 4).

  2. Colui che non vuole che il volto di Dio sia distolto da lui, vuole che sia distolto dai suoi peccati il volto di Dio. Perché Dio vede il peccato da cui distoglie lo sguardo; e, se lo vede, se ne rende conto. Il penitente si preoccupa molto per quel grande peccato; e di più spera: vuole che siano cancellate tutte le sue iniquità; si affida alla mano del medico, a quella grande misericordia che ha invocato al principio del salmo: cancella tutte le mie iniquità... Bene preghi Dio affinché distolga il suo volto dal tuo peccato, se tu da esso non distogli il tuo sguardo; ma se getti il tuo peccato dietro le spalle, Dio su di esso porrà i suoi occhi. Poni tu il tuo peccato dinanzi al tuo volto, se vuoi che da esso Dio distolga il suo sguardo; e così sicuro prega e Dio ti esaudirà (Esp. sul sal. 50, 14).

 

ORAZIONE SALMICA 

Dio Padre, Signore delle misericordie,

accetta la confessione delle colpe che, umiliata innanzi a te, la Chiesa effonde

fiduciosa unicamente del tuo perdono;

apri le sue labbra

perché proclami sempre le tue lodi.

Amen.

 

 

Cantico Ab.. 3, 2-4. 13a. 15-19 - Dio appare per il giudizio

 

Signore, ho ascoltato il tuo annunzio, *

Signore, ho avuto timore della tua opera.

 

Nel corso degli anni manifestala

falla conoscere nel corso degli anni. *

Nello sdegno ricordati di avere clemenza.

 

Dio viene da Teman, *

Il Santo dal monte Paran.

 

La sua maestà ricopre i cieli, *

delle sue lodi è piena la terra.

 

Il suo splendore è come la luce,

bagliori di folgore escono dalle sue mani: *

là si cela la sua potenza.

 

Sei uscito per salvare il tuo popolo, *

per salvare il tuo consacrato.

Hai affogato nel mare i cavalli dell'empio *

nella melma di grandi acque.

 

Ho     udito e fremette il mio cuore, *

a tal voce tremò il mio labbro,

 

la carie entra nelle mie ossa *

e sotto di me tremano i miei passi.

 

Sospiro nel giorno dell'angoscia *

che verrà contro il popolo che ci opprime.

 

Il fico infatti non metterà germogli, 

nessun prodotto daranno le viti, *

cesserà il raccolto dell'olivo,

 

i campi non daranno più cibo,

i greggi spariranno dagli ovili *

e le stalle rimarranno senza buoi.

 

Ma io gioirò nel Signore, *

esulterò in Dio mio salvatore.

 

Il Signore Dio è la mia forza,

egli rende i miei piedi come quelli delle cerve *

e sulle alture mi fa camminare.

 

  1. Quanto ti serve per sostenerti quaggiù aspéttalo da lui. Non ci abbandoni mai la speranza finché stiamo nel presente esilio e nella prova, finché ci tocca affrontare l'insidiosa malvagità del nemico, finché ci rumoreggiano tutt'intorno le tentazioni del mondo, finché ci troviamo da ogni parte oppressi dalle fatiche e dalle ambasce... Avvicinati, comincia a desiderare, comincia a ricercare e a riconoscere il tuo Creatore. Egli non abbandonerà la sua creatura, a meno che non sia la creatura stessa ad abbandonarlo... La salvezza è nell'unico Figlio dell’uomo, e in lui non c'è per il fatto che è figlio dell'uomo ma Figlio di Dio, non per quel che ha preso di tuo ma di quel che di se stesso ha conservato (Esp sul sal. 145, 9).

  2. Israele sono i figli della Chiesa. Quanto a Sion, fu una città storica, ma questa fu abbattuta, anche se sopra la sue rovine seguitarono ad abitarci materialmente i santi. La Sion vera e la Gerusalemme  vera è, al contrario, eterna e si trova nei cieli; è la nostra madre, in quanto ci ha generati; è la comunità dei santi, che ci ha allevati, e di lei una parte è pellegrina ma la parte maggiore ha già stanza nel cielo... Coloro pertanto che gemono in questa vita e desiderano quella patria corrano per forza di amore, non muovendo i piedi del corpo: non vadano in cerca di navi ma di penne, si muniscano, cioè, delle due ali della carità. Quali sono le due ali della carità? L'amore di Dio e l'amore del prossimo (Esp. sul sal. 149, 5).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, guarda la tua Chiesa

che cammina verso la patria eterna del tuo regno

in mezzo alle prove e alle tribolazioni.

Sostienila  nella speranza

di possedere un giorno la beatitudine eterna.

Amen.

 

 

Salmo 147 - Speciale magnificenza di Dio verso la Chiesa

 

Glorifica il Signore, Gerusalemme, *

loda, Sion, il tuo Dio.

t Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *

 in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

 

Egli ha messo pace nei tuoi confini *

e ti sazia con fior di frumento.

 

Manda sulla terra la sua parola, *

e il suo messaggio corre veloce.

Fa scendere la neve come lana, *

come polvere sparge la brina.

 

Getta come briciole la grandine, *

di fronte al suo gelo chi resiste?

 

Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *

fa soffiare il vento e scorrono le acque.

 

Annunzia a Giacobbe la sua parola, *

le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

 

Così non ha fatto con nessun altro popolo, *

non ha manifestato ad altri i suoi precetti.

 

  1. Non cantiamo solamente quando con la voce e le labbra pronunziano il cantico; anche all'interno c'è un cantico, come all'interno sono rivolti gli occhi di Qualcuno. Cantiamo con la voce per animare noi stessi: cantiamo col cuore per piacere a lui... Ascoltiamo come venga can­tata quella città ed eleviamo il cuore a lei. Lo Spirito di Dio ce la elogia con molta enfasi e ce ne infonde l'amore, affinché sospiriamo per lui, gemiamo durante il nostro peregrinare e desideriamo  giungervi. Amiamola, dunque, poiché amarla è già un procedere verso di lei. Ecco, amiamola conforme ci è suggerito dalla bocca santa del profeta e dallo Spirito di Dio, che dice: Loda in coro, Gerusalemme, il Signore... Cosa in­fatti dovrai fare, o Gerusalemme? Passeranno certo la fatica e il gemito. E allora cosa farai? Arerai, seminerai, pianterai vigneti, navigherai, ti darai alle varie faccende? Cosa farai? Ti dovrai dedicare a quelle opere buone che provengono dalla misericordia?... Loda in coro Gerusalemme il Signore. Ecco, questa sarà la tua occupazione (Esp. sul sal. 147, 5-6).

  2. I tuoi figli [Gerusalemme] non gironzolano fuori, non vanno pellegrini. Il Signore ha benedetto i tuoi figli in te... Godono dentro, dentro lodano e ricevono benedizioni... Ha benedetto i tuoi figli in te. Chi? Colui che ha posto la pace nei tuoi confini. Come avete tutti gridato di gioia! Amatela dunque fratelli miei. Ci rallegriamo vivamente tutte le volte che l'amore per la pace strappa grida al vostro cuore. Che cosa ha in voi gridato? L'amore per la pace... Rimandiamo le lodi della pace a quando saremo in quella patria della pace. Là potremo lodarla con maggior capacità dove con maggior capacità la possederemo. Intanto vi dico questo, o figli diletti, o figli del regno, o cittadini di Gerusalemme: che in Gerusalemme ci sarà la visione della pace, e tutti coloro che amano la pace saranno benedetti in quella città. Orbene, cercate e desiderate sempre questa pace che, appena vi è stata nominata s'è visto quanto l'amiate e teniate cara. Abbiate a cuore la pace in casa, nel lavoro, con la moglie, con i figli, con i servi, con gli amici e con i nemici (Esp. sul sal. 147, 14-15).

 

ORAZIONE SALMICA 

Accogli, Signore, la lode della tua Chiesa,

Sposa senza macchia né ruga

 purificata dal sangue del tuo Cristo;

conservala fedele

nel tuo amore e nell'ascolto

della tua parola di salvezza.

Amen.

 

 

 

 

VENERDI' -  Vespri

 

Salmo 114 - Lode liturgica al vero Dio d'Israele

 

Amo il Signore perché ascolta *

il grido della mia preghiera.

Verso di me ha teso l'orecchio *

nel giorno in cui lo invocavo.

 

Mi stringevano funi di morte *

ero preso nei lacci degli inferi.

 

Mi opprimevano tristezza e angoscia

e ho invocato il nome del Signore: *

“Ti prego, Signore, salvami”.

 

Buono e giusto è il Signore, *

il nostro Dio e' misericordioso.

Il Signore protegge gli umili: *

ero misero ed egli mi ha salvato.

 

Ritorna, anima mia, alla tua pace, *

poiché il Signore ti ha beneficato;

 

egli mi ha sottratto dalla morte,

ha liberato i miei occhi dalle lacrime, *

 ha preservato i miei piedi dalla caduta.

 

Camminerò alla presenza del Signore *

sulla terra dei viventi.

 

  1. Ho amato perché il Signore esaudirà la voce della mia supplica. Canti queste parole l'anima pellegrina nella sua lontananza dal Signore; le canti la pecora smarrita nel Vangelo, le canti quel figlio che era morto ma tornò in vita, s'era perduto e fu ritrovato. Le canti la nostra anima, fratelli e figli carissimi. Lasciamoci istruire e restiamo saldi per cantare coi santi: Ho amato perché il Signore esaudirà la voce della mia supplica. Egli ha chinato verso di me l'orecchio e io l'ho invocato durante i miei giorni. Ecco: io ho amato perché egli mi esaudirà; e mi esaudirà perché ha già chinato l'orecchio verso di me. Ma come sai, o anima umana, che Dio ha chinato a te l'orecchio, se tu non dirai: Ho creduto? Quindi sono tre le cose che rimangono: la fede, la speranza, la carità. Perché avevi creduto, hai sperato; perché hai sperato hai anche amato. Se poi chiedo all'anima su quale fondamento abbia creduto che Dio si sia chinato con l'orecchio verso di lei, mi risponderà: Egli ci ha amati per primo (Esp. sul sal. 114, 1-2).

  2. Il Signore è misericordioso e giusto; il nostro Dio usa compassione. Misericordioso e giusto, usa compassione. Prima dunque misericordioso. Poi giusto, e ciò quando flagella; ma poi di nuovo usa compassione, quando accoglie. Flagella infatti ogni figlio che accoglie, e a noi non deve sembrare tanto amaro l'essere fustigati, quanto è dolce invece l'essere accolti (Esp. sul sal. 114, 5).

 

ORAZIONE SALMICA 

Accogli o Dio la nostra lode della sera;

riporta alla pace del cuore le nostre anime che,

colme dei tuoi doni, si abbandonano fiduciose

al tuo amore.

Amen

 

 

Salmo 120 - Il Signore è custode della sua Chiesa

 

alzo gli occhi verso i monti: *

da dove mi verrà l'aiuto?

il mio aiuto viene dal Signore, *

che ha fatto cielo e terra.

 

Non lascerà vacillare il tuo piede, *

 non si addormenterà il tuo custode.

Non si addormenta, non prende sonno, *

il custode d'Israele.

 

Il Signore è il tuo custode,

il Signore è come ombra che ti copre, *

e sta alla tua destra.

 

Di giorno non ti colpirà il sole, *

né la luna di notte.

Il Signore ti proteggerà da ogni male, *

egli proteggerà la tua vita.

 

Il Signore veglierà su dite,

quando esci e quando entri, *

da ora e per sempre.

 

  1. Gli increduli sollevino i loro occhi ai monti da cui verrà ad essi l'aiuto. Levino finalmente gli occhi ai monti, da dove verrà loro l'aiuto. Questo ingiunge il presente salmo... Nessuno però riponga la sua fiducia nei monti in quanto i monti non emettono la  luce da se stessi ma sono illuminati da colui di cui fu detto: Era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Per monti possiamo intendere gli uomini eminenti e illustri... L'aiuto ti proviene dunque non dai monti ma da colui dalla cui pienezza i monti hanno ricevuto. Però, se tu attraverso le Scritture non solleverai gli occhi ai monti, non ti avvicinerai in maniera tale da poter essere illuminato (Esp. sul sal. 120, 4).

  2. Canta [o uomo] le parole di questo salmo... Se ti piace udire in quale dei gradini puoi con ogni sicurezza posare il piede per non stancarti nell’ascesa e non scivolare e cadere, dì quel che segue: Non far vacillare il mio piede... Chi muove al cammino, al progresso e alle ascensioni è la carità; chi muove alla rovina è la superbia. Ecco, non si addormenterà né dormirà colui che custodisce Israele. Vuoi dunque avere un custode che non dorma né sia preso dal sonno? Chi infatti custodisce Israele è Cristo. Sii dunque un Israele... Israele corrisponde a: "Colui che vede Dio". E come si vede Dio? Prima attraverso la fede e poi nella visione. Se non ti è dato per ora di vederlo svelatamente, vedilo attraverso la fede (Esp. sul sal. 120, 5-6)

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, custode d'Israele,

a te eleviamo la nostra lode

pellegrini verso l'eterna Gerusalemme;

proteggi la tua Chiesa e rendila sempre salda

nel tuo amore.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 15, 3-4 - Santità e grandezza di Dio

 

Grandi e mirabili sono le tue opere, 

o Signore Dio onnipotente; *

giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti!

 

Chi non temerà il tuo nome,

chi non ti glorificherà, o Signore? *

 Tu solo sei santo!

 

Tutte le genti verranno a te, Signore, 

davanti a te si prostreranno, *

perché i tuoi giudizi si sono manifestati.

 

  1. Sei sempre grande, anche se resti nascosto, ma sei grande per me dal momento che mi ti sei rivelato. Sei divenuto grande per me, allo stesso modo che si è fatta meravigliosa la tua scienza per me, perché è divenuta tale per me. Io tale scienza l’ammiro, se ad essa mi volgo; ma essa rimane perfettamente integra, anche se non la considero o se, dopo averla considerata, me ne distolgo. Ma io, divenuto grande per essa, ritornato integro da meschino che ero, mi meraviglio che prima non la conoscevo: non che sia divenuta grande la scienza da quando l’ho appresa. Ma è ora che ascolti, e vedrai che ti apparirà come si è fatto sommamente grande quel Dio che sempre è grande (Esp. sul sal. 103, D 1, 3).

  2. La fede e la regola della salvezza è questa: che noi crediamo in Dio Padre onnipotente, Creatore di tutte le cose, re dei secoli, immortale e invisibile. Egli è il Dio onnipotente che nel principio del mondo creò tutto dal nulla, lui che è prima dei secoli, lui che ha fatto e regge i secoli. Egli non cresce nel tempo, non si distende nello spazio, non è chiuso o limitato in nessuna materia, ma rimane presso di sé e in sé piena e perfetta eternità che mente umana non può comprendere né lingua esprimere (Disc. 215, 2).

 

 

 

 

 

SABATO -  Lodi

 

Salmo 91- Degno di lode è Dio, magnifico nelle sue opere, giusto nei suoi giudizi

 

E’ bello dar lode al Signore *

e cantare al tuo nome, o Altissimo,

 

annunziare al mattino il tuo amore, *

la tua fedeltà lungo la notte,

sull'arpa a dieci corde e sulla lira, *

con canti sulla cetra.

 

Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *

esulto per l'opera delle tue mani.

 

Come sono grandi le tue opere, Signore, *

quanto profondi i tuoi pensieri!

L'uomo insensato non intende *

e lo stolto non capisce:

 

se i peccatori germogliano come l'erba *

e fioriscono tutti i malfattori,

li attende una rovina eterna: *

ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.

 

Ecco, i tuoi nemici, o Signore,

ecco, i tuoi nemici periranno, *

saranno dispersi tutti i malfattori.

 

Tu mi doni la forza di un bufalo, *

mi cospargi di olio splendente.

 

I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, 

e contro gli iniqui che mi assalgono *

i miei orecchi udranno cose infauste.

 

Il giusto fiorirà come palma, *

crescerà come cedro del Libano;

piantati nella casa del Signore, *

fioriranno negli atri del nostro Dio.

 

Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *

saranno vegeti e rigogliosi.

Per annunziare quanto è retto il Signore: *

mia roccia, in lui non c’è ingiustizia

 

  1. Quanto sono magnifiche le tue opere Signore! Straordinariamente profondi sono i tuoi pensieri. In verità, fratelli miei, nessun mare è tanto profondo quanto il pensiero di Dio, allorché fa prosperare i malvagi e soffrire i buoni. Niente è tanto profondo, niente tanto abissale. Ivi, in questa profondità, in questo abisso naufraga ogni infedele. Vuoi varcare questo abisso? Non allontanarti dal legno di Cristo! Se non vuoi affondare, tienti stretto a Cristo... (Esp. sul sal.  91, 8).

  2. Il giusto fiorirà come la palma. Nella palma ha voluto simboleggiare l'altezza. E, forse, nella palma ha valore simbolico anche il fatto che essa è bella nella sua cima. Nasce dalla terra e termina in alto, con una cima, e in questa cima è tutta la sua bellezza. La sua radice rasoterra appare brutta, ma bella è la sua chioma sullo sfondo del cielo. Anche la tua bellezza si manifesterà alla fine. Sia salda la tua radice: ricordando bene, però, che la nostra radice è piantata in alto, poiché nostra radice è Cristo, che è asceso al cielo (Esp. sul sal. 91, 13).

 

ORAZIONE SALMICA 

Dolce è lodarti, Signore Dio dell'universo,

in ogni tempo, nella giovinezza come nella vecchiaia;

concedi a chi ti ama di esultare di gioia

nella contemplazione delle tue meraviglie.

Amen.

 

 

Cantico Dt. 32, 1-12- I benefici di Dio in favore del popolo

 

Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: *

oda la terra le parole della mia bocca!

 

Stilli come pioggia la mia dottrina, *

scenda come rugiada il mio dire;

come scroscio sull'erba del prato, *

come spruzzo sugli steli di grano.

 

Voglio proclamare il nome del Signore: *

date gloria al nostro Dio!

 

Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua; *

tutte le sue vie sono giustizia;

è un Dio verace e senza malizia; *

Egli è giusto e retto.

 

Peccarono contro di lui i figli degeneri, *

generazione tortuosa e perversa.

 

Così ripaghi il Signore, *

o popolo stolto e insipiente?

Non è lui il padre che ti ha creato, *

 che ti ha fatto e ti ha costituito?

 

Ricorda i giorni del tempo antico, *

medita gli anni lontani.

Interroga tuo padre e te lo farà sapere, *

i tuoi vecchi e te lo diranno.

 

Quando l'Altissimo divideva i popoli, *

quando disperdeva i figli dell'uomo,

egli stabili i confini delle genti *

secondo il numero degli Israeliti.

 

Porzione del Signore è il suo popolo, *

sua eredità è Giacobbe.

 

Egli lo trovò in terra deserta, *

in una landa di ululati solitari.

Lo educò, ne ebbe cura, *

lo custodi come pupilla del suo occhio.

 

Come un'aquila che veglia la sua nidiata, *

che vola sopra i suoi nati,

egli spiegò le ali e lo prese, *

lo sollevò sulle sue ali.

 

Il Signore lo guidò da solo, *

non c'era con lui alcun dio straniero.

 

  1. Che cosa vuole Dio da te, o che cosa esige, se non ciò che ti giova? E quante cose riceve il peccatore, in cambio delle quali non restituisce nulla? Ha ricevuto l'essere, ha ricevuto di essere uomo e che molta differenza vi sia quindi  tra lui e le bestie, ha ricevuto la forma del corpo, nel corpo i vari sensi, distinti, gli occhi per vedere, le orecchie per udire, le narici per odorare, il palato per assaporare, le mani per toccare, i piedi per camminare e la salute stessa del corpo. Però tutte queste cose le abbiamo in comune con le bestie: ha ricevuto ancora cose più grandi, cioè la mente che può comprendere, che può cogliere la verità, che può discernere il giusto dall'ingiusto, che può indagare, desiderare il Creatore, lodarlo e aderire a lui (Esp. sul sal. 36, D. 2, 13).

  2. La somma opera dell'uomo è sol­tanto lodare Dio.

    Nella sua bellezza egli vuole esserti gradito e a te spetta lodarlo rendendogli grazie. Se la tua preoccupazione non sarà lodare Dio, allora incominci ad amare te stesso; e farai parte di coloro dei quali l'Apostolo dice: Saranno uomini che amano se stessi. Sii sgradito a te stesso, ti sia gradito colui che ti ha fatto; perché così ti sarà sgradito ciò che tu hai fatto a te medesimo. La tua opera sia la lode di Dio, prorompa il tuo cuore in una buona parola (Esp. sul sal. 44, 9-11).

 

ORAZIONE SALMICA 

Ti ringraziamo o Dio

per le meraviglie che hai compiute

per il tuo popolo Israele; rinnova oggi i tuoi prodigi

per la Sposa del tuo Figlio, la santa madre Chiesa.

Amen.

 

 

Salmo 8 - Magnificenza ed esaltazione di Cristo

 

O Signore nostro Dio

Quanto è grande il tuo nome

su tutta la terra: *

sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.

 

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti

affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, *

per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

 

Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, *

la luna e le stelle che tu hai fissate,

che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, *

il figlio dell'uomo perché te ne curi?

 

Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, *

di gloria e di onore  lo hai coronato:

gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, *

tutto hai posto sotto i suoi piedi;

 

tutti i greggi e gli armenti, *

tutte le bestie della campagna;

gli uccelli del cielo e i pesci del mare, *

che percorrono le vie del mare.

 

O Signore, nostro Dio, *

quanto è grande il tuo nome

su tutta la terra!

 

  1. Chi sono i figli degli uomini? Coloro anche sperano nella protezione delle sue ali... Così si esprime la Scrittura: Che cosa è l'uomo, che tu ti ricordi di lui, o il figlio dell'uomo che tu lo visiti? Che cosa è l'uomo che tu ti ricordi di lui? Ti ricordi di lui, come di uno che è assente; ma il figlio dell'uomo lo visiti come presente. Che vuol dire: Ti ricordi dell'uomo?  Uomini e animali tu salvi, Si­nore, perché doni salute anche agli stessi malvagi, e il Regno dei cieli anche a coloro che non lo desiderano. Poiché egli protegge, e non li abbandona secondo il suo modo di agire; come suo gregge, non li lascia soli; tuttavia di loro si ricorda come di chi è assente. Ma colui che egli visita, è il figlio dell'uomo (Esp. sul sal. 35, 12).

  2. O Signore, Signore nostro, quanto è ammirabile il tuo nome in tutta la terra! Chiedo: perché è ammirabile il tuo nome in tutta la terra? Mi si risponde: perché la tua magnificenza è innalzata sopra i cieli. Il senso è dunque questo: o Signore, tu che sei il nostro Signore, quanto ti ammirano tutti coloro che abitano la terra! perché la tua magnificenza si è innalzata dalla umiltà terrena fin sopra i cieli. Di là infatti si è reso manifesto chi eri tu che ne discendevi, quando alcuni hanno visto, e altri hanno creduto, ove tu salivi...

    Hai tratto perfetta la lode dalla bocca dei bambini e dei lattanti, affinché inizino dalla fede nelle Scritture coloro che desiderano pervenire alla conoscenza della tua gloria, che si innalza sopra le Scritture stesse, in quanto trascende e supera le espressioni di ogni parola e di ogni linguaggio (Esp. sul sal. 8, 4. 8).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Gesù Cristo, Figlio Unigenito del Padre,

a te si innalza la lode e la supplica della Chiesa;

dona ai tuoi fratelli  la consapevolezza

della sublime dignità alla quale ci hai elevato

incarnandoti nel seno purissimo

della Vergine Maria.
Amen.

 

 

   

 

 


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